La situazione è grave, anzi… Gravina. Dopo l’eliminazione da Euro 2024, al termine di un percorso imbarazzante, incassate le normali critiche a caldo e a freddo, sull’Italia è calato il silenzio. Chi si era riempito la bocca di novità, rivoluzioni, cambiamenti adesso tace. I protagonisti della disfatta si staranno godendo le immeritate vacanze. L’Italia, uscita contro la Svizzera, quella è e quella è rimasta.
In realtà, come spesso accade, dietro il silenzio ufficiale si lavora nell’ombra, sottotraccia. Contestualmente all’incertezza sulla data delle elezioni del nuovo presidente della FIGC, si profila uno scenario clamoroso: addio Spalletti, Allegri nuovo CT dell’Italia. Il tutto con la regia di Gravina.
La giravolta di Gravina
“Massimiliano Allegri non sogna né l’Arabia Saudita né l’Inghilterra. Ha già guadagnato tanto, la sua scelta futura non dipenderà certamente solo dai soldi che andrà a guadagnare. Allegri sogna la Nazionale, magari un giorno ci riuscirà“. Parole profetiche quelle di Galeone, maestro e grande amico di Allegri?
‘Acciuga’ è rimasto senza panchina, un po’ a sorpresa, dopo la rottura con la Juventus. Ha rispedito al mittente le lusinghe dall’Arabia Saudita, ha messo da parte Serie A (per ora) e campionati esteri. Un’avventura in Nazionale gli sarebbe gradita.
Ecco, dunque, che Gravina, dopo aver difeso Spalletti post Euro 2024, evitando anche di dimettersi per delegittimarlo, potrebbe pensare al colpo di mano per rilanciare le sorti dell’Italia e, chissà, anche una sua eventuale ricandidatura come presidente FIGC forte del nuovo nome.
Allegri CT: un disastro annunciato?
L’Italia viene da una brutta eliminazione agli Europei ai quali si presentava da campione in carica. Due i Mondiali mancati, la qualificazione al prossimo è obbligatoria, senza sè e senza ma. In caso contrario sarebbe un disastro. Il prossimo impegno arriva già ai primi di settembre, la gara contro la Francia (non proprio la più semplice delle avversarie) in Nations League.
Se Spalletti dovesse arrivarci (ricordiamo che Mancini disse addio in piena estate), sarebbe già un banco di prova importante. In caso di prestazioni deludenti, il cambio in panchina potrebbe diventare realtà. La scelta di Allegri potrebbe rivelarsi un disastro annunciato. In una squadra senza identità, che ha bisogno di valorizzare i propri calciatori di qualità, nel bel mezzo di un ricambio generazionale, l’ex Juventus potrebbe essere deleterio.
Gli ultimi anni in bianconero hanno mostrato una totale assenza di gioco, prestazioni e risultati al di sotto delle aspettative, continue giustificazioni, minimizzazione degli obiettivi e nervi poco saldi (leggasi finale di Coppa Italia). Allegri è un allenatore difensivista, la retroguardia azzurra è il reparto che necessità di minori migliorie, la manovra offensiva è quella sulla quale intervenire maggiormente, non certo la specialità di Allegri.
A ciò va fatta un’aggiunta sull’entusiasmo. Oggi l’interesse per la Nazionale è ai minimi storici, avere un CT il cui primo scopo è ‘non prenderle’, disposto a giocare in 11 dietro la linea della palla e battere Israele di ‘corto muso’, potrebbe essere il colpo di grazia al calcio italiano.