Pronti, via! La stagione non è neppure cominciata e già sono in arrivo le prime penalizzazioni. Sono state deferite la Turris in serie C e il Cosenza in serie B. Le motivazioni sono diverse e del merito se ne occuperanno i tribunali sportivi competenti, ma – ancora una volta – l’ineffabile Covisoc arriva a babbo morto su situazioni che tradiscono scricchiolii sinistri ben oltre la singola e specifica rata.
Se un club supera la scadenza del 1° luglio – inerente la stagione scorsa, ma, di fatto, impattante sulla nuova – attraverso escamotages assortiti, al di là delle eventuali sanzioni che sconterà a campionato in corso, tradisce una debolezza strutturale importante.
Cioè, manco si è cominciato che già siamo ai trucchetti per guadagnare qualche settimana sui pagamenti delle tasse, con buona pace dell’equa competizione, tanto di moda un’estate fa ed evidentemente demodè oggi.
Una federazione decente non può fare iscrivere un club che non chiude la stagione precedente; al di là della scadenza “bucata” che, però, cronologicamente arriva dopo lo “sbarramento” delle verifiche che si fermano a marzo per gli obblighi erariali, è evidentissima una situazione di precrisi che non promette nulla di buono per la stagione che deve ancora cominciare e che sarà lunghissima.
Fuori dai denti, ad esempio, il Cosenza – al quale club non si contesta solo il mancato pagamento di quando dovuto all’erario e relativo agli emolumenti dei tesserati di Aprile e Maggio (quasi 4 mesi fa!!), ma anche la falsa dichiarazione con la quale si è attestato il contrario – sarà in grado di reggere l’urto di una stagione complicata ed economicamente impegnativa? E tutto ciò come potrà ricadere sul torneo e sull’equa competizione?
E se, ad esempio, l’estenuante tira e molla che riguarda la trattativa della cessione di Tutino (sorprendentemente riscattato dal Cosenza, ma in realtà disperatamente dovremmo dire, per poter lucrare sulla rivendita) derivasse dal fatto che i clubs interessati al bomber erano a conoscenza della grave crisi finanziaria del Cosenza provando a prenderlo per la gola?
E ora – che è ben chiaro, per tabulas che il Cosenza non può permettersi Tutino e deve fare cassa – chi darà le carte nella trattativa?
Il balletto dei Tribunali
Gravina aveva garantito che pastrocchi come quello della scorsa stagione con Tribunali aditi fino a fine agosto non si sarebbero più verificati e, in effetti, le aule dei Tribunali in questa estate sono rimaste vuote, ma – a guardare ciò che accade – si è solo spostato il problema.
Tribunali vuoti per decreto che fissa un termine antecedente per iscrizione, ma, una volta che il porco (leggasi iscrizione) è dentro, un minuto dopo (1° luglio, giorno di avvio ufficiale e formale della nuova stagione) ricomincia il balletto… ma l’importante è che i Tribunali siano vuoti e che, formalmente, non ci siano X sui calendari.
Che poi uno o più club possano diventare X durante la stagione poco importa, con buona pace, ad esempio, di chi è retrocesso e avrebbe potuto vantare dei diritti di ripescaggio se la Covisoc avesse potuto (e dovuto) leggere questa grave scadenza “bucata” come un segnale di mancata tenuta finanziaria per la prossima stagione.
Il gioco delle tre carte
Ma, per lasciare i Tribunali vuoti, alla Covisoc è stato detto (dalla FIGC stessa) semplicemente di anticipare i controlli, cosicché una scadenza di Aprile (stagione 23/24) non viene pagata a Luglio e impatta sulla stagione 24/25… Questo al Sud si chiama gioco delle tre carte… E quindi mi pare, caro Presidente, che anche dalle sue parti si chiami allo stesso modo.
Presidente, Presidente…
Ps. Ora è chiaro perché il Governo vorrebbe levare la Covisoc dal controllo della FIGC??