Milan, voltafaccia Nazionale. 11 stranieri titolari, sei diventato ciò che rinnegavi: l’Inter di Moratti

Dai movimenti del calciomercato del Milan si prefigura un 11 titolare totalmente straniero: da quando i rossoneri sono diventati... l'Inter?

CalcioWeb

Dopo l’eliminazione dell’Italia da Euro 2024, come sempre accade quando la Nazionale fa una magra figura davanti agli occhi del mondo sportivo, è il momento delle analisi, dei mea culpa (pochi a dire il vero), di fare il punto della situazione su quale sia lo stato di salute del calcio italiano. Il primo dato che salta all’occhio, in questi casi, è quello della presenza di tanti stranieri nel campionato di Serie A, in particolar modo nelle big. Il calciomercato del Milan, in questo senso, è particolarmente indicativo.

Il Milan 2024-2025: l’11 titolare potrebbe non avere italiani

A Euro 2024, l’Italia poteva contare su 0 calciatori del Milan, squadra seconda in classifica in Serie A. E se per Calabria si può parlare di scelta tecnica, Spalletti non aveva grandi alternative: i vari Sportiello, Mirante, Gabbia, Terracciano, Florenzi, Pobega sono calciatori marginali, per lo più riserve utili a soddisfare i criteri per le iscrizioni nelle liste delle competizioni.

Trend che nel calciomercato del Milan non sembra variare. Forse si dovrebbe settare l’algoritmo del Moneyball sulla lingua italiana. Il Milan tratta Zirkzee, Lukaku, Dovbyk in attacco; Fofana e Chukwuemeka per il centrocampo; Chalobah ed Emerson Royal in difesa.

Proprio quest’ultimo escluderebbe Calabria dai titolari rendendo l’11 titolare del Milan 2024-2025 totalmente straniero così composto: Maignan; Emerson Royal, Thiaw; Tomori, Theo Hernandez; Loftus-Cheek, Fofana, Reijnders; Pulisic, Lukaku, Leao. Completa l’opera un allenatore straniero, Paulo Fonseca, che prende il posto dell’italiano Stefano Pioli.

La storia del Milan: vestito italiano e gioielli stranieri

La storia del Milan parla chiaro. Il club rossonero ha puntato, fin dalla sua fondazione, su una forte anima italiana tanto che i dissidenti che fondarono l’Internazionale, scelsero di distaccarsi proprio per fondare una squadra che puntasse di più sugli stranieri. A guardare il Milan di adesso, nonostante sia passato più di un secolo, con tutti i cambiamenti socio-sportivi del caso, fa sorridere.

Il vestito del Milan è sempre stato di fine tessuto italiano, ornato con qualche gioiello straniero. Dal trio svedese Gre-No-Li, agli olandesi Van Basten, Gullit e Rijkaard, passando per la grande tradizione brasiliana, il Milan ha avuto grandi campioni stranieri affiancati sempre a un gruppo italiano altrettanto talentuoso formato dai vari: Baresi, Tassotti, Ancelotti, Rossi, Costacurta, Massaro, Prati, Rivera, Donadoni e tantissimi altri.

Il presidente Berlusconi, fine estimatore del ‘calcio di qualità’, innamorato della classe dei vari Ronaldinho, Beckham, Kakà, Ibrahimovic, Seedorf, Shevchenko non rinunciò mai all’anima italiana dei vari Maldini, Nesta, Gattuso, Pirlo, Inzaghi.

Da quando il Milan è diventato ciò che rinnegava?

Oggi il Diavolo ha venduto l’anima sul mercato straniero. Il calciomercato del Milan è da anni orientato alla ricerca di talenti internazionali, con un focus francofono dovuto alla presenza di Geoffrey Moncada, esperto conoscitore del mercato francese.

Di italiani ce ne sono sempre di meno: se Donnarumma ha scelto di andar via per questioni meramente economiche, Tonali è stato impacchettato in direzione Newcastle per lo stesso principio, ma questa volta a incassare è stato il Milan. Entrambi sarebbero potuti diventare delle bandiere, concetto che ormai nel calcio sembra essere un nostalgico ricordo.

Ironia della sorte, oggi il Milan è diventato ciò che per anni ha rinnegato, cercando sempre di distinguersi e tenendosi ben lontano da eventuali paragoni: l’Inter di Moratti, ricca di stranieri, molti dei quali di dubbia qualità. E pensare che proprio l’Inter vanta in rosa Bastoni, Acerbi, Darmian, Barella, Dimarco, Frattesi, un blocco di calciatori che costituisce la spina dorsale presente e futura della Nazionale. Milano è sottosopra.

Condividi