“L’Italia è pronta e positiva“. Parola di Gigio Donnarumma. Sensazioni positive alla vigilia di Svizzera-Italia, gara valida per l’inizio degli ottavi di finale di Euro 2024.. “Sarà una grandissima sfida – ha proseguito – e dopo aver passato un girone difficile come il nostro, avremo una consapevolezza in più. La squadra è in crescendo: il girone è stato difficile e molti ci davano per spacciati in questo… girone della morte. C’è positività adesso. Abbiamo affrontato avversarie forti e contro la Spagna abbiamo meritato di perdere per quello che si è visto, ma con la Croazia siamo rimasti in partita e abbiamo segnato alla fine il pareggio. Contro la Svizzera sarà una gara da dentro o fuori nella quale dovremo sbagliare il meno possibile perché loro verticalizzano e ripartono. La squadra sono convinto sia pronta“.
Donnarumma vs Sommer
“Sommer è forte, ha fatto un grande campionato. Mi sento sempre con il mio ex preparatore dei portieri all’Inter, Spinelli, che è stato con me al Psg e so che bel torneo hanno vinto. Spero che domani faccia molto meno rispetto a quello che ha fatto in Serie A contro l’Inter”, ha dichiarato Donnarumma a proposito del collega svizzero.
In merito ai nostri avversari, il portiere azzurro ha dichiarato: “è una squadra che viene a pressare e vuole rubar palla velocemente per verticalizzare. Una formazione fisica che contro la Germania vinceva 1-0 e continuava a pressare fino al termine. Bisognerà a volte uscire da dietro e altre andare sull’attaccante. La partita è diversa nell’arco dei novanta minuti e dovremo essere bravi a capire quando giocare e quando no. Bisognerà non dare fiducia a loro perché se perdiamo palloni pericolosi, porteremo l’inerzia della sfida dalla loro parte“.
Spauracchio rigori
Da adesso in poi, dopo ogni parità nei tempi regolamentari, ci saranno tempi supplementari e calci di rigore. “I possibili rigori? Ai miei compagni ho fatto far gol dal dischetto per dar loro autostima… – ha dichiarato sorridendo Donnarumma – Ci siamo allenati tutti perché magari qualcuno esce ed entrano altri. Anche io ho preparato varie situazioni con il preparatore dei portieri. Rispetto a tre anni fa mi sento più responsabile, un uomo diverso e sono cresciuto molto giocando all’estero. Nel gruppo sono uno dei più grandi e indosso la fascia da capitano, un’emozione che non si può spiegare. Sono contento perché da quando ero bambino sognavo di giocare queste competizioni“.
