I numeri della Champions League: da 8 anni si decide in 90 minuti, da 6 anni chi perde non segna, Ancelotti batte ogni record

Tutti i numeri che raccontano la Champions League: i record assoluti di Ancelotti, i successi del Real Madrid, le statistiche sulle finali, la posizione del Borussia Dortmund

CalcioWeb

Il bello del grande calcio raccontato dai numeri: con la vittoria del Real Madrid 2-0 sul Borussia Dortmund, la Champions League viene assegnata per l’8° anno consecutivo nei tempi regolamentari: l’ultima volta che la finale si è decisa dopo i supplementari (e in quel caso anche ai rigori) era il 2016, con il derby Real-Atletico poi vinto dai blancos allo stadio San Siro di Milano.

Con 86.212 spettatori, questa finale a Wembley ha il record del maggior numero di pubblico degli ultimi 11 anni, quando sempre nello stesso stadio il Bayern Monaco aveva nattuto sempre il Borussia Dortmund con 86.298 spettatori, appena 86 in più rispetto a questa sera. Il precedente record, sempre di Wembley, era di 87.695 nel 2011 per Barcellona-Manchester United. Per trovare un numero maggiore di spettatori in una finale di Champions bisogna risalire addirittura al 1999, quando al Camp Nou di Barcellona il Manchester United batteva il Bayern Monaco di fronte a 90.245 spettatori. Il record assoluto, però, risale al 1960 quando all’Hampden Park di Glasgow ben 127.621 persone seguirono dal vivo la vittoria del Real Madrid per 7-3 sull’Eintracht Francoforte. Secondo posto per la finale 1957, al Bernabeu di Madrid dove sempre il Real battè la Fiorentina 2-0 di fronte a 124 mila spettatori. Sul podio, al terzo posto, c’è la finale del 1989 Milan-Steaua Bucarest 4-0 con 97.000 spettatori al Camp Nou di Barcellona.

Quella di questa sera è stata anche la sesta finale consecutiva in cui la squadra sconfitta non riesce a segnare neanche un gol. Ma dopo quattro finali concluse con il risultato di 1-0 (City-Inter l’anno scorso, Real-Liverpool due anni fa, Chelsea-City tre anni fa e Bayern-PSG quattro anni fa), stavolta è finita 2-0 come Liverpool-Tottenham di cinque anni fa. L’ultima perdente ad aver siglato un gol è stata proprio il Liverpool nel 2018, battuta dal Real Madrid con il risultato di 3-1.

Il Real Madrid non perde una finale di Champions dal 1981: un dato davvero incredibile, in quanto sono passati ben 43 anni. Eppure da quel momento il Real di finali ne ha fatte addirittura nove. E le ha vinte tutte: 1998, 2000, 2014, 2016, 2017, 2018, 2022 e appunto adesso 2024.

Quella di stasera è la 15ª Champions League della storia del Real Madrid: al secondo posto c’è il Milan con 7 vittorie, poi Bayern Monaco e Liverpool con 6, Barcellona con 5, Ajax con 4, Inter e Manchester United con 3. La squadra con il maggior numero di finali perse è la Juventus (7 su nove disputate), seguita da Benfica (5 su 7) e Bayern Monaco (5 su 11).

Il Borussia Dortmund invece ha disputato a Londra la sua terza finale di Champions, dopo quella vinta nel 1997 sulla Juventus e quella persa nel 2013 con il Bayern Monaco.

Per il quarto anno consecutivo la Champions League rimane tra Spagna e Inghilterra, ma se consideriamo le due vittorie della Germania con il Bayern Monaco nel 2013 e nel 2020, è da 14 anni che la Coppa dalle grandi orecchie non esce da questi tre Paesi, dopo la vittoria dell’Inter di Mourinho nel 2010. Per trovare un quinto Paese vincente bisogna tornare ancora indietro fino al 2004, con il Porto sempre di Mourinho.

Per Carlo Ancelotti è la quinta Champions League vinta in carriera da allenatore: due con il Milan (2003 e 2007), tre con il Real Madrid (2014, 2022 e 2024), a cui si aggiunge il secondo posto del 2005 con il Milan quando comunque non ha perso la finale finita 3-3 dopo i supplementari: la Coppa è sfumata soltanto ai rigori in cui ha avuto la meglio il Liverpool. La prima Champions da allenatore Ancelotti l’ha vinta addirittura 21 anni fa. Nessun altro allenatore ne ha vinte più di tre nella storia del calcio.

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