Inter, il presidente Marotta a 360°: il futuro di Inzaghi, il rinnovo di Lautaro e il mercato in Arabia

Il presidente Beppe Marotta ha fatto il punto in casa nerazzurra in vista della prossima stagione

CalcioWeb

L’Inter programma la prossima stagione con il chiaro obiettivo di confermare il risultato della scorsa stagione in campionato e puntare al massimo risultato anche in Champions. “Mondiale per club? Le informazioni che abbiamo non sono molto concrete. È evidente che questo mondiale per club, motivo d’orgoglio per noi e vetrina importante a livello mondiale, rappresenti un ulteriore sovraccarico dei calendari, problema serio del nostro calcio che si acuirà ancor di più nella prossima stagione. Ci saranno più match con la nuova Champions, per aggiudicarsi la coppa si possono giocare anche 17 partite, inclusi i playoff. Il calendario si comprime sempre di più, andrebbe rivisto e poi la Serie andrebbe ridotta a 18 squadre”. Sono le parole del presidente dell’Inter Beppe Marotta ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio.

“Dobbiamo tutelare il lavoro dei nostri ragazzi, i carichi di lavori attuali non sono più sostenibili. Il rischio di infortunio è altissimo e rischia di pregiudicare anche lo spettacolo. Per far capire, nella stagione 2022-23, Barella ha giocato 52 partite da metà agosto a inizio giugno. In più la troppa offerta può generare un effetto negativo, il calcio potrebbe perdere di attrattività”, ha aggiunto Marotta.

“Giovani? Credo che abbiamo un’età media giusta. Come diceva Buffon, questa è una squadra che ci darà grandi soddisfazioni tra un paio di anni quando raggiungeranno il top della maturità. Si stanno tracciando le basi per far sì che questo gruppo possa continuare, con inserimento occasionali, e che possa darci tante soddisfazioni”, continua il dirigente. “Frattesi? E’ un altro elemento molto valido, è un giocatore molto moderno. Fa della sua forza agonistica il suo fiore all’occhiello ma riesce ad adattarsi bene tatticamente. Il calcio va sempre alla ricerca di giocatori eclettici. Compito di noi dirigenti è cercare e trovare giocatori che abbiano queste caratteristiche”.

Il futuro di Inzaghi

“Inzaghi in Nazionale? E’ molto giovane e ha ancora tempo per fare esperienza. Quest’anno ha fatto un salto in avanti notevole, è un tecnico moderno che coniuga qualità professionali a quelle umane. Ovviamente la pressione esercitata su di lui è tanta, è responsabile tecnico di un club mondiale e come tale si esige si raggiungano certi risultati. Sono molto contento e ottimista per il suo futuro, la speranza è che possa rimanere con noi per tanti anni”.

“Conte al Napoli? Auspico che il nostro campionato sia sempre più attrattivo. Lo è nel momento in cui ci sono più squadre che competono per lo scudetto, allenate da tecnici vincenti. L’auspicio è che ci possa divertire. Poi è chiaro che la speranza è quella di vederci ancora una volta campioni d’Italia”, ha aggiunto Marotta.

Il rinnovo di Lautaro

“Quale sarà il giorno della firma di Lautaro per il rinnovo? Virtualmente ha già firmato. Dobbiamo raccogliere la firma e, siccome è impegnato con la sua nazionale, è questione solo di qualche giorno ma non ci sono problemi. Consideriamo già acquisito il rinnovo di Lautaro”. E’ l’annuncio di Marotta sul ‘Toro’.

L’Arabia

“Pericolo petroldollari arabi per il prossimo mercato? Lo sport rappresenta un grande rilevante patrimonio della nostra Italia, che va tutelato. Non siamo più l’Eldorado del calcio come a inizio anni ’90, oggi rappresentiamo un calcio di transizione. I nostri calciatori vengono spesso attratti da ingaggi notevoli e diventa difficile trattenerli. La capacità nostra dovrebbe essere quella di sostituirli degnamente e non creare barriere, andando a agar giocatori in modo sconsiderato. Oggi delle 20 proprietà di Serie A, 10 sono straniere: questo vuol dire che il nostro modello di mecenatismo degli anni 60-70 non c’è più”. Così il presidente dell’Inter Beppe Marotta ha raccontato ai microfoni di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1.

“Dobbiamo prenderne atto, anzi meno male che arrivano capitali stranieri, altrimenti il nostro sarebbe un calcio poco competitivo e a rischio default. Da questo punto di vista è chiaro che questi investitori, come nel caso di Oaktree, manifestano una volontà di mantenere sempre continuità e stabilità nella loro gestione, ma con trasparenza con grande rigidità economico-finanziaria. Mi sembra giusto. No alle spese folli, sì alla valorizzazione giovani: questo è il motto che ci deve contraddistinguere”, ha proseguito Marotta che ha parlato anche delle spese folli che ci sono anche per le commissioni agli agenti: “assolutamente sì, nella scorsa stagione abbiamo quasi raggiunto un miliardo di commissioni, un miliardo che va fuori dal sistema e che quindi non prevede ulteriori investimenti. Capisco che debba esistere questa professione, ma spesso si assistono a situazioni non chiare. Vanno regolamentate le azioni di questi professionisti che ormai fanno parte del nostro movimento”.

Condividi