Mattarella riceve Juventus e Atalanta al Quirinale, poi il ricordo del Grande Torino

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale Atalanta e Juventus

CalcioWeb

Si avvicina sempre di più Atalanta-Juventus, sfida valevole per la finale di Coppa Italia. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nel pomeriggio al Quirinale i calciatori, i dirigenti e gli staff tecnici delle due squadre.

Nel corso dell’incontro sono intervenuti il Presidente del Coni Giovanni Malagò, il Presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, e gli allenatori delle squadre finaliste Gian Piero Gasperini e Massimiliano Allegri e il Commissario tecnico della Nazionale Italiana, Luciano Spalletti. Erano presenti il Ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi e il presidente della FIGC-Federazione Italiana Giuoco Calcio, Gabriele Gravina. Al termine il Presidente Mattarella ha rivolto un saluto ai presenti.

Gli arbitri

“Vorrei fare gli auguri anche agli arbitri, che sono spesso un parafulmine, per assonanza del loro compito con il mio e quindi sento una certa solidarietà”. Così ha scherzato il Presidente Sergio Mattarella.

Il Capo dello Stato ha poi rivolto “gli auguri poi all’Atalanta per la finale di Europa League. Voglio fare gli auguri al commissario tecnico Spalletti, tutti seguiamo il suo lavoro con grande coinvolgimento”.

L’appello alle tifoserie

“Il calcio ha accompagnato, accompagna la vita del nostro Paese. Anche per questo, naturalmente, ricopre anche una responsabilità importante. Apprezzo molto che siete impegnati, i giocatori con i club, in attività di valore sociale, perché siete un riferimento per i nostri giovani, per i ragazzi, per i bambini. Così come i club attirano il senso di appartenenza, di coinvolgimento”, continua Mattarella.

“E quindi apprezzo molto, come è stato detto, di suggerire, di compiere iniziative che facciano crescere il senso del rispetto, della tolleranza, del reciproco rispetto. Va fatto capire un po’ anche alle tifoserie dentro le quali c’è di tutto. Vi sono straordinarie coreografie che sono davvero genialmente interessanti, ma ci sono anche dei comportamenti sconsiderati. E quindi trasmettere anche in quel campo, nelle tribune, negli stadi, il senso del rispetto e della tolleranza è particolarmente importante. Così come lo è quello di incentivare criteri di comportamento e abiti mentali di rifiuto delle discriminazioni e di senso di solidarietà. Tutto quello che lo sport comporta come valore”, compreso il fatto “che dietro le vostre prestazioni di campioni vi è non solo talento ma anche sacrificio della preparazione, indispensabili per esprimere talento”.

Il ricordo del Grande Torino

Il calcio è uno sport “di grande popolarità, sollecita emozioni e passioni. Lo vediamo continuamente, stavo per dire ogni domenica perché quando ero ragazzo si giocava solo la domenica“, mentre ora ci sono partite “continuamente”. Verso questo sport “vediamo come il sentimento sia alto nei nostri concittadini”, come dimostrano i Mondiali “vinti nell”82 e nel 2006, ma anche gli europei del 2021″.

La partecipazione degli italiani è altissima “anche nei momenti tristi: quest’anno ricorre il 75esimo la sciagura aerea di Superga, in cui persero la vita calciatori e staff del Grande Torino. Avevo 8 anni, seguivo il calcio e oltre a conoscere i nomi di quella grande squadra a memoria ricordo l’emozione che ha conquistato l’intera Italia. All’epoca non c’erano né tv né social, solo giornali e radio, e manifestavano la commozione che aveva conquistato gli italiani” per quella tragedia.

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