Smaltita la delusione per la sconfitta nella semifinale playoff, è tornato subito il sereno in casa del Catanzaro: tracciare il bilancio della stagione a mente fredda ha consentito di ritrovare uno spirito positivo che in realtà non era mai venuto meno nelle valutazioni del presidente Floriano Noto, che è sempre rimasto con i piedi per terra. Il Catanzaro, dopotutto, era una neopromossa con un organico che secondo i dati di Transfermarkt vale meno di 17 milioni di euro e, in base a questo dato, avrebbe dovuto disputare i playout per non retrocedere in C.
Invece la stagione è stata una entusiasmante cavalcata fino al 5° posto in classifica generale, e soltanto la Cremonese che ha un organico che vale oltre 34 milioni di euro, quindi più del doppio di quello dei calabresi, è riuscito a batterli in semifinale, neanche senza fatica soprattutto nella gara d’andata finita 2-2 al Ceravolo.
Per il Catanzaro di Noto è stata la prima stagione in serie B, alla scoperta di un altro universo dopo tanti tentativi di arrivarci dalla C. Eppure il club non si è limitato ad ambientarsi e farsi le ossa: ha addirittura sfiorato il doppio salto. E se non fosse stato un bel po’ sfortunato in alcune partite chiave, avrebbe potuto raggiungere davvero quella serie A che proverà a conquistare negli anni a venire.
Vivarini verso la conferma
Floriano Noto ha già dimostrato di operare con gradualità e serietà. Non farà follie, ma darà continuità ad un progetto molto ambizioso e che quindi richiederà tempo. Ma la base di partenza c’è, è buona e non si tocca: in tal senso si va verso la conferma di mister Vivarini, che con Catanzaro ha creato un connubio vincente. E’ richiesto dal Sassuolo, ma difficilmente un mister così passionale preferirà un contesto come quello del club emiliano appena retrocesso dalla A rispetto al calore passionale di Catanzaro dove comunque la società dà ulteriori garanzie di investimenti importanti. Vivarini, inoltre, ha un contratto di altri due anni col Catanzaro: il primo blindato, il secondo condizionato alla salvezza nel prossimo campionato. Dovrebbe essere lui, quindi, a dimettersi e perdere un contratto di fatto biennale lasciando un ambiente che lo adora e un club che gli consente di lavorare al meglio. E’ molto difficile che accada, a meno che non riceva offerte importanti dalla serie A che al momento non sono arrivate. E in ogni caso Noto ha tutta l’intenzione di tenerselo stretto.
La situazione del ds Magalini
Il Presidente vorrebbe confermare anche il direttore sportivo Giuseppe Magalini, con cui ha un incontro in settimana. In una recente intervista al Corriere dello Sport, Noto – riferito a Vivarini e Magalini, ha detto: “ci siamo dati appuntamento dopo i playoff, sono entrambe persone molto serie. Poi tutto può accadere ma non vedo grandi turbolenze”. L’intenzione della proprietà, quindi, è quella di dare ulteriore continuità ad un progetto di crescita sportiva e aziendale. Magalini è ricercato da Spal e Spezia ma anche lui ha saputo apprezzare la serietà di Noto e l’ambiente favorevole di Catanzaro, quindi tutto lascia immaginare un rinnovo del contratto (che in questo caso è in scadenza). Ne sapremo di più nei prossimi giorni.
L’obiettivo del Catanzaro è adesso quello di stabilizzarsi in serie B mettendo i presupposti per un ulteriore salto di categoria, in modo solido, senza salti nel vuoto o grandi proclami. Senza follie economiche né tantomeno facendo la voce grossa: com’è nello stile di Noto, lo scenario è quello di un miglioramento costante e graduale, sostenibile sotto il profilo finanziario e basato sulla forza del lavoro e delle idee.
Il punto sulla prossima serie B
In tal senso, la prossima serie B sarà molto impegnativa: ci saranno grandissime piazze del Sud come Palermo, Bari e Salerno, oltre al derby con il Cosenza, e tante big del Nord che scalpiteranno come super favorite, basti pensare a Sampdoria, Brescia, Modena, Spezia e anche la perdente della finale playoff tra Venezia e Cremonese. Attenzione al Vicenza: qualora vincesse i playoff di serie C, potrebbe trasformarsi nella più temibile tra le neopromosse dalla serie C (o comunque l’unica a poter lottare per il vertice).
Bisogna però anche sottolineare che nessuna tra le tre retrocesse dalla A (Frosinone, Sassuolo e Salernitana) farà pazzie sul mercato. E’ difficile che ci siano super corazzate in grado di ammazzare il prossimo campionato cadetto, che si prospetta ancor più equilibrato rispetto a quello appena concluso. E a maggior ragione in questo contesto, il Catanzaro potrà essere ancora protagonista. Con ambizione, ma sempre con i piedi per terra. Puntando in alto, ma con la consapevolezza che in ogni caso sarà un successo. Perché la serie A non è un imperativo, non è un’ossessione. Si tratta di un grande sogno, che il club giallorosso lavora per trasformare in realtà tassello dopo tassello. Seguendo la strada già tracciata, trascinando una città intera in un crescente entusiasmo. Perché l’appetito vien mangiando.