Il Milan sfoglia la margherita alla ricerca del sostituto di Stefano Pioli. E’ il momento dei bilanci in casa rossonera e il rendimento tra campionato, Champions League, Europa League e Coppa Italia è stato considerato deludente da tifosi e società. La stagione dei rossoneri è stata caratterizzata da periodi altalenanti: vittorie e sconfitte nella prima fase, poi un momento molto positivo e nel finale evidenti difficoltà tecniche e di risultati.
I tifosi hanno messo spalle al muro il tecnico protagonista dell’ultimo scudetto rossonero e la rottura con la società è stata inevitabile. La dirigenza continua a valutare diversi nomi e nelle ultime ore si è un po’ raffreddata la pista Lopetegui, considerato il favorito per la panchina rossonera. L’hashtag #nopetegui ‘lanciato’ dai tifosi rossoneri è diventato virale, il nome dello spagnolo non stuzzica la piazza e anche il parere degli addetti ai lavori non è a favore dell’ex Siviglia e Real Madrid.
Sono due i profili italiani in corsa per la panchina del Milan: Antonio Conte e Roberto De Zerbi.
Milan, pro e contro dell’operazione De Zerbi
Pro
- La filosofia di gioco e il calcio spettacolare: Roberto De Zerbi è un allenatore rivoluzionario. Il suo punto di forza è il bel gioco e attua un calcio sempre molto propositivo. Non si accontenta mai del pareggio e punta al bottino pieno contro qualsiasi avversario. Dopo le esperienze positive al Sassuolo e allo Shakhtar, il tecnico italiano si è subito imposto in Premier League sulla panchina del Brighton nel campionato più competitivo e contro avversari fortissimi.
- Modulo e progetto a lungo termine: Roberto De Zerbi è un allenatore in ‘stile Pioli’ sul fronte modulo: il 4-3-3 o il 4-2-3-1 sono gli schemi preferiti. In più è un allenatore giovane (classe 1979) ed è considerato il profilo ideale per un progetto vincente a lungo termine. Il Milan non è attualmente un club in grado di dominare in Serie A e in Europa e le pressioni non sono più così alte, almeno nell’immediato.
- Il passato in Serie A: continuano a circolare tanti nomi per la panchina del Milan senza (o con poca) esperienza in Italia. De Zerbi, invece, è una certezza sotto questo punto di vista per il passato da calciatore e per le esperienze nel campionato italiano sulle panchine di Foggia, Palermo, Benevento e Sassuolo.
- Esalta la qualità dei calciatori e visione societaria: De Zerbi è un allenatore ‘aziendalista’ e non ha grosse pretese sul calciomercato. Il suo stile di gioco esalta i calciatori forti e di qualità (nel Milan è il caso di Leao, Theo e Pulisic) e in più è molto bravo nella gestione dei giovani.
- Allenatore gradito dalla piazza: il nome di Roberto De Zerbi è sponsorizzato anche dai tifosi e nella lista è secondo forse solo ad Antonio Conte. I tifosi rossoneri hanno ‘voce in capitolo’ sulla scelta del nuovo allenatore e le pressioni contro ‘Lopetegui’ hanno già portato i primi frutti.
Contro
- La fase difensiva: uno dei punti interrogativi più grandi è rappresentato dalla difesa. De Zerbi gioca un calcio molto offensivo e cura molto di meno la fase difensiva. L’ultimo Milan ha manifestato qualche lacuna di troppo nei singoli e l’arrivo di un centrale forte è inevitabile (Buongiorno).
- Non ha mai vinto: il palmares personale di De Zerbi conta appena due trofei: la Coppa Italia di Lega e la Supercoppa d’Ucraina. Il Milan, invece, è un club vincente e soprattutto in ambito internazionale la scelte De Zerbi potrebbe lasciare a desiderare. L’attenuante? Non ha mai allenato una vera una big (solo lo Shakhtar aveva ambizioni di vittoria).
- Non ha mai allenato calciatori top: Roberto De Zerbi ha sempre tirato fuori il massimo dai calciatori con poca esperienza internazionale e con un curriculum non di certo invidiabile.
I colpi sul mercato con De Zerbi
Un allenatore come De Zerbi è in grado di esaltare le prestazioni di tanti calciatori già presenti in rosa: il riferimento principale è agli attaccanti Leao e Pulisic e all’esterno Theo Hernandez, ma anche i centrocampisti Loftus-Cheek, Reijders e Adli.
Nel ruolo di terzino potrebbe arrivare il 21enne Tiago Santos del Lille, in difesa Buongiorno del Torino (un obiettivo anche in caso di arrivo di Conte) e in attacco l’investimento per l’arrivo di Zirkzee, un calciatore in grado di esaltarsi con Leao e Pulisic.