L’omaggio a Vialli in una serata speciale: il retroscena di Bergomi ed i ricordi di Mancini e Guardiola

Emozione per il ricordo di Gianluca Vialli a un anno dalla morte: a Genova è andato in scena il 'My name is Luca'

CalcioWeb

E’ andata in scena una serata emozionante al Teatro Carlo Felice di Genova per ‘My name is Luca’, la serata benefica per celebrare la memoria dell’ex calciatore Vialli a un anno dalla morte. Tra gli ospiti anche Giuseppe Bergomi, Luca Marchegiani, Pep Guardiola in videocollegamento.

“Il Carlo Felice gremito e pieno d’affetto è un’altra vittoria di Gianluca”, commenta il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. “Le porte della Regione saranno sempre aperte per ricordare un grande campione di vita e di sport. Vialli diceva che l’importante non è vincere ma pensare in modo vincente. Così si può affrontare la vita. Questa sala, questa sera, è una grande vittoria anche oggi che Gianluca non c’è più. Una sala piena di affetto, di persone che vogliono ricordare con emozione ma anche con un sorriso un grande uomo e un grande campione. Perché è proprio lui che ci ha voluto lasciare qualcosa e il teatro pieno lo dimostra. E siamo orgogliosi che grazie all’impegno della fondazione Vialli Mauro potremmo sostenere la ricerca sulla lotta alla SLA e al cancro”.

Giuseppe Bergomi svela un retroscena: “un aneddoto che mi lega a Gianluca tantissimo è che lui per poco non è diventato allenatore della nazionale, mi aveva chiamato per andare a prenderlo in segreto all’aeroporto di Malpensa perché mi doveva parlare, ‘sarai il mio secondo’ mi disse al ristorante, poi dopo non se n’è fatto niente”.

“È stato un calciatore fantastico, – lo ricorda Marchegiani – interpretava il suo ruolo in modo nuovo ed estremamente moderno rispetto all’epoca in cui ha giocato, perciò credo che sia un campione indimenticabile”.

Vialli, i ricordi di Mancini e Guardiola

Commovente il ricordo di Roberto Mancini, ex Ct della Nazionale italiana: “lui aveva un ultimo sogno, quello di diventare presidente della Sampdoria e mi dispiace davvero tanto che non sia riuscito a coronarlo. Non lascia nessuna eredità, perché persone come Luca non se ne vanno mai ma restano sempre dentro di noi. Completarci non è stato difficile perché eravamo completamente diversi. Abbiamo litigato soltanto una volta, per una stupidaggine, durata una settimana e poi stop”, ha detto Mancini.

Infine Pep Guardiola, allenatore del Manchester City: “quando eravamo giovani ci siamo incontrati nella finale di Coppa Campioni tra Barcellona e Sampdoria e per fortuna Zubizarreta fece grandi parate e noi conquistammo il trofeo. Poi ci siamo ritrovati giocando a golf con la sua Fondazione. Abbiamo passato insieme momenti molto belli. In quella finale, l’allenatore del Barca aveva fatto bene a togliermi…”.

“Era un centravanti tipico italiano, ho sempre ammirato come facesse anche la fase difensiva. Ammiravo campioni come Baggio, Totti, Del Piero, ma Luca era davvero capace di creare calcio. La forza del calcio italiano é sempre stata quella di difendere bene e poi avere questi campioni davanti come Vialli, capaci di vincere le partite con giocate straordinarie che erano decisive”, ha concluso Guardiola.

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