La sessione invernale di calciomercato entra sempre più nel vivo e il valzer di attaccanti potrebbe stravolgere gli organici delle squadre in lotta per le zone alte e basse della classifica. La delusione più grande della prima parte di stagione è sicuramente il Napoli, i campioni d’Italia in carica. La squadra di Walter Mazzarri è addirittura fuori dalla zona Europa e il nono posto in classifica ha fatto scattare un altro campanello d’allarme.
Napoli, la trattativa per Ngonge
Il presidente Aurelio De Laurentiis è alla ricerca di un attaccante e il nome in cima alla lista è quello di Cyril Ngonge, l’attaccante del Verona. Il belga ha attirato l’interesse del club azzurro e la valutazione di appena 12 milioni di euro è ridicola, troppo bassa per un calciatore del suo valore. Ngonge è un giovane talento di 23 anni che ha già dimostrato le sue grandissime abilità in Serie A, segnando 5 gol in una squadra in grossa difficoltà e in lotta per evitare la retrocessione.
E’ un attaccante moderno e la sua abilità giocare in diverse posizioni offensive, principalmente come esterno destro ma anche come prima punta, lo rende un calciatore versatile e prezioso. Il contratto con l’Hellas Verona scade nel 2026.
Ngonge verso il Napoli, la valutazione ridicola dell’Hellas Verona
La valutazione di 12 milioni è troppo bassa per un calciatore del suo calibro e potenziale, soprattutto considerando il suo impatto significativo nel Verona e nel campionato italiano dopo l’esperienza in Olanda. Potenzialmente Ngonge è un calciatore da 30 milioni di euro: è un 23enne con importanti margini di miglioramento, è un attaccante completo in grado di garantire qualità e gol, non è in scadenza di contratto ed è destinato ad una carriera di altissimo livello.
Le valutazioni dei calciatori possono dipendere da vari fattori come contratti, prestazioni in campo, potenziale di crescita e situazione finanziaria del club. La probabile cessione di Ngonge per 12 milioni di euro evidenzia un problema più ampio del calcio italiano, dove i club di Serie A sono pronti a svendere i loro talenti a cifre basse, probabilmente influenzati dalla crisi economica. Gli altri campionati, soprattutto la Premier League, esaltano le qualità dei calciatori con valutazioni anche spropositate. La Serie A, invece, è diventata ‘terra di conquista’ un po’ per tutti ed i risultati economici sono sotto gli occhi di tutti con i club sull’orlo del baratro.