Igli Tare si racconta: i gravi problemi di salute, il mancato colpo Giroud e il rapporto con Lotito

Igli Tare torna a parlare dopo l'addio alla Lazio: le rivelazioni del dirigente e tutti i retroscena sui biancocelesti

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Igli Tare tra passato, presente e futuro. L’ex dirigente della Lazio è alla ricerca di una nuova esperienza e già dalla prossima stagione potrebbe tornare in corsa. Il 50enne si è raccontato in una lunga intervista a ‘Il Corriere dello Sport’. In primo piano il rapporto con il presidente Claudio Lotito. “Il presidente è una grande mente, ha una determinazione e una forza di volontà pazzesche.

Sono il suo pregio, ma anche il maggior difetto. Io gli sono grato per tutte le cose che ho imparato. Mi chiamava alle 2 di notte: ‘Stai dormendo?’. ‘È successo qualcosa?’ rispondevo, e lui parlava per delle mezze ore. Sono state più le litigate che i momenti di pace. Ma lui ha una forza straordinaria, dimentica nel giro di dieci minuti. Si diceva che fossimo soci in affari? So chi metteva in giro queste porcherie. Io e Lotito non abbiamo mai avuto società, mai affari insieme, nessun business”. Sull’addio alla Lazio: “scelta mia o di Lotito, che importa? Hanno detto che mi aveva mandato via, bugie. Io ho preso la decisione e lui l’ha condivisa, gli andava bene di cambiare percorso, interlocutore e fare altro”.

Lotito Tare
Foto di Riccardo Antimiani / Ansa

Sarri, Inzaghi, il calciomercato ed i problemi di salute

Sulle liti con Maurizio Sarri: “niente di più falso. Sarri non è mai stato un problema, ma una soluzione. Il suo carattere non era una novità. Mi ero informato prima di prenderlo, sapevo tanto e volevo che fosse lui ad allenare la Lazio. Prima della penultima partita dello scorso campionato, a Empoli, volle parlarmi. Siamo stati insieme tre, quattro ore. Ha usato parole di miele, di cuore, spero, mi ha riconosciuto un sacco di meriti”. Parole al miele per Simone Inzaghi: “mio fratello. Diciotto, o forse vent’anni insieme. Credo che le nostre mogli ci conoscano meno bene. Un rapporto profondo, il nostro. Simone lo trovai nel 2009 al campo, allenava i Giovanissimi nazionali, pensai che avrebbe fatto una splendida carriera e lo dissi anche. È un predestinato”. 

Sul calciomercato: “Giroud era nostro, solo che all’ultimo il Chelsea si mise di traverso e non lo lasciò partire. Le tentai tutte. Fu solo questo il motivo. Ragazzo eccezionale, Olivier. Quell’anno avevamo un grande attacco con Immobile, Correa e Caicedo”. 

Infine l’annuncio sulla salute: “questa lunga storia è il mio orgoglio. Alla Lazio ho dato tutto me stesso, per lei ho addirittura rischiato la vita. Ho avuto grossi problemi di salute, anni fa. I medici mi suggerirono di allontanarmi, di pensare a me stesso e a salvare la pelle. Niente, non sono mai uscito, non ho mai voluto staccare. Per fortuna tutto si è risolto nel migliore dei modi, la società mi è stata vicina”.

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