Ibrahimovic torna al Milan? La situazione e quel messaggio per “fare la differenza”

Zlatan Ibrahimovic potrebbe far ritorno al Milan nel prossimo futuro: l'ex bomber pronto per un ruolo di leadership e personalità

CalcioWeb

Il Milan ha vinto 7 partite su 10, ha 21 punti in classifica (uno in meno della passata stagione) ed è in piena lotta per lo scudetto. Eppure qualcosa in casa rossonera sembra scricchiolare. I 3 passi falsi stagionali sono arrivati contro Inter (derby perso malamente), Juventus (partita scialba, sotto di un uomo, e sconfitta) e Napoli (pareggio sprecando 2 gol di vantaggio).

Per non parlare poi del percorso Champions: due pareggi con Newcastle e Borussia Dortmund nei quali sarebbero dovuti arrivare 4 punti, se non 6, poi il netto 3-0 subito dal PSG che mette a rischio il passaggio dei gironi. A tutto ciò va aggiunto anche qualche dettaglio di natura prettamente caratteriale.

Non sono mancate le esternazioni di insoddisfazione: da Calabria post PSG alla reazione emotiva e frustrata di Giroud dopo la sostituzione contro il Napoli. Sostituzione avvenuta, in contemporanea con Leao a 10 minuti dalla fine, che ha fatto storcere il naso anche al portoghese.

Problemi di personalità?

Stefano Pioli è finito sul banco degli imputati. Le sue scelte, fra gestione tattica delle gare e timing dei cambi, non sono sempre state azzeccate. Le reazioni dei calciatori hanno fatto il resto. Il Milan ha, forse, un problema nella gestione delle varie personalità nello spogliatoio? Dopo l’addio di Maldini, punto di riferimento del ‘milanesimo’, contestuale a quello di Ibrahimovic, leader carismatico ed esperto, rischia di esserci un vuoto di leadership nell’ambiente rossonero che, nelle situazioni più calde, può fare la differenza in negativo. Maldini sarà difficile da riportare in rossonero, Ibra no.

Il ritorno di Ibrahimovic

Del ritorno di Ibra al Milan, il terzo nella sua carriera, il primo da ‘non giocatore’, se ne discute in realtà dal giorno successivo alla scadenza del suo contratto. Come, quando e in che ruolo lo deciderà lui di comune accordo con la società, ma entrambe le parti sembrano concorde sul fatto che questo ritorno, prima o poi, avverrà. Cardinale e il resto della dirigenza lo stimano, i calciatori vedono in un lui una guida, non più il capobranco dello spogliatoio, ma una figura da ascoltare e alla quale potersi rivolgere. Un anello di congiunzione fra spogliatoio e società.

Non ultimo Stefano Pioli. Si è scherzato tanto sul fatto che Ibrahimovic fosse il vero vice-Pioli (qualcuno, più malizioso, ha invertito i ruoli). Ma non è raro che i giocatori di grande personalità e con una carriera strepitosa e vincente, come quella di Ibrahimovic, vengano tenuti in grande considerazione dagli allenatori. Il rapporto fra i due è ottimo e un ritorno di Ibrahimovic sarebbe visto di buon occhio anche da Pioli che ritroverebbe un alleato importante pronto a risolvere qualche grana di spogliatoio.

Oggi Ibrahimovic si gode il suo presente senza impegni calcistici tra famiglia e business. È rimasto a Milano, città che ha sempre amato e che ama anche la sua famiglia: dalla compagna Elena ai figli Max e Vincent che giocano nel vivaio del Milan.

Al Festival della Gazzetta dello Sport, in quel di Trento, ha dichiarato: “non voglio essere un simbolo del passato, se rientro è per fare la differenza“. Una dichiarazione ad effetto, ma c’è da giurarlo, anche la ferma volontà di un campione di fare la differenza anche in un ruolo dirigenziale. Per il suo Milan.

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