Mourinho ’50 Special’: la Vespa a Trigoria e la frase sul futuro che spiazza la Roma

Jose Mourinho si racconta insieme a Federico Buffa: il tecnico portoghese fra 'Mourinhismo', futuro e la sua Vespa

CalcioWeb

Se esiste il ‘Mourinhismo? Sicuramente esiste anche l’anti mourinhismo. Specialmente a Roma, ci sono entrambe le fazioni. Il mourinhismo lo conoscono le persone che sanno cosa ho fatto. L’anti mourinhismo è cavalcato da gente felice per tutto il tempo in cui la Roma non vinceva una coppa, non aveva alcun tipo di successo europeo“. L’ultima trovata di quel gran comunicatore di Josè Mourinho è ideologica. C’è Mourinhismo, la fazione di chi appoggia il tecnico di Setubal e l’anti-Mourinhismo, la frangia contraria.

L’anti-Mourinhismo vende

L’allenatore portoghese è sempre stato divisivo, abile nel portare con sè squadra e tifosi in battaglie in cui tutti sono pronti a seguirlo, ma nelle quali poi a contare sono i risultati del campo. All’Inter è andata bene, post Triplete un po’ meno, alla Roma la Conference League gli è ha permesso un ingresso trionfale ma le critiche non sono mai mancate. “Si divertono in radio e va bene. L’anti mourinhismo vende, il mourinhismo è un modo di stare nella vita più che nel calcio. Lo dico perché trovo gente per strada, in ogni punto del mondo, che si identifica con me e con il mio modo di stare nella vita“, afferma Mou ai microfoni di ‘Buffa Talks’ su Sky.

Il romanismo emozionante

Mi piace il romanismo. Mi piace il romanista puro, mi piace il romanista della strada, che va la mattina a Trigoria solo per avere una foto. Mi piace la gente che segue la squadra ovunque. Quando arrivi in due finali europee e prendi la città con te, quando tu piangi di gioia con loro, tu diventi ancora più uno di loro. È ciò che sento adesso, è stato naturale“, spiega Mourinho che poi dettaglia la sua visione periferica dalla panchina.

Quando sono in panchina e guardo alla mia destra all’Olimpico mi emoziono ancora (verso la Curva Sud, ndr). Quando guardo dietro di me invece non mi piace tanto (tribuna Monte Mario, ndr), ma quando guardo alla mia destra mi fa venire i brividi, è gente che rimane con me, anche quando un giorno andrò via“.

La vespa a Trigoria

I risultati recenti hanno messo qualche dubbio in merito al futuro del tecnico portoghese, il contratto in scadenza a fine stagione potrebbe non essere rinnovato: “non so se potrò rimanere di più. Prima della finale di Budapest ho promesso ai calciatori che sarei rimasto. Dopo lo Spezia, all’Olimpico, con i gesti ho detto ai tifosi che sarei rimasto qua e adesso sono qua“.

E chissà se andrà via sulla famosa Vespa regalatagli dai Friedkin… “È sempre lì a Trigoria, me l’ha regalata la proprietà quando sono arrivato. Entrando a Trigoria, purtroppo, non ci sono tante coppe e lì c’è la Vespa. Ora la lascio lì, quando un giorno andrò via la porterò con me“.

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