Nicolò Fagioli è indagato dalla Procura di Torino per scommesse su piattaforme online illegali. Da ieri non si parla altro in materia di calcio italiano. Il giovane centrocampista della Juventus è già stato ascoltato dagli inquirenti che stanno cercando di ricostruire la vicenda. La domanda che i tifosi bianconeri si fanno è univoca: cosa rischiano il calciatore, la società e le altre parti eventualmente chiamate in causa? Proviamo a fare chiarezza.
Cosa rischia Fagioli
Partiamo dal protagonista. Nicolò Fagioli ha ammesso di aver scommesso su piattaforme illegali e di averlo fatto sul calcio. Ma non di averlo fatto sulla Juventus e sulla Cremonese, le squadre in cui ha militato nelle ultime due stagioni. Il calciatore si è inoltre autodenunciato alla Figc dopo essere stato convocato dalla Procura di Torino una volta emerso il suo nome.
Il Codice di Giustizia Sportiva, per episodi come questo, prevede una squalifica minima di 3 anni. L’autodenuncia, la possibilità della difesa di poter puntare su una presunta ludopatia, l’amissione di non aver scommesso sulla propria squadra, potrebbero però fungere da importanti attenuanti. In favore del centrocampista bianconero potrebbe intervenire anche un precedente abbastanza recente riguardante un caso molto simile.
Il precedente
Premettendo che l’ordinamento sportivo italiano differisce da quello inglese, il caso di Ivan Toney potrebbe fare giurisprudenza e aiutare Fagioli. L’attaccante del Brentford fu sospeso, lo scorso maggio, in seguito a delle scommesse sportive. Toney avrebbe scommesso sul calcio 262 volte in 4 anni, beccandosi una squalifica di 11 mesi, poi ridotti a 8 (più ammenda di 57mila e 500 euro) e potrà tornare in campo il prossimo 16 gennaio.
Quel che è certo è che Nicolò Fagioli, avendo ammesso il fatto, sarà squalificato. Il giocatore sarà presto deferito ed entro i primi di novembre si dovrebbe già conoscere l’entità della squalifica.
Cosa rischiano la Juventus e i compagni di squadra
“Fagioli era inguaiato, perché scommetteva da tantissimo tempo e aveva debiti con gente pesante, serba, è stato messo fuori rosa da Allegri, trovando motivi diversi dalla realtà dei fatti. La società lo sapeva e non ha denunciato, sapendo che il giocatore era ludopatico e scommetteva da un anno intero. Quindi, oltre la responsabilità di Fagioli vi è anche quella della Juventus“. Con queste parole, rilasciate ai microfoni di TvPlay, Fabrizio Corona ha parlato apertamente di responsabilità della Juventus che non avrebbe denunciato. Accuse, ovviamente, tutte da dimostrare.
L’obbligo di denuncia, in materia di scommesse, è disciplinato dall’art. 24 c. V del Codice di Giustizia Sportiva, che recita: “I soggetti di cui all’art. 2 che siano venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati ai commi 1 e 2, hanno l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale. Il mancato adempimento di tale obbligo comporta per i soggetti di cui all’art. 2 la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a sei mesi e dell’ammenda non inferiore ad euro 15.000,00“. La responsabilità non ricade in alcun caso sulla società, ma sui tesserati che concretamente abbiano omesso di denunciare.
Situazione simile per i compagni di squadra che, nel caso in cui fossero stati al corrente del vizietto di Nicolò Fagioli, non avendo denunciato il compagno alla Procura Federale, potrebbero finire coinvolti.