Calcio e politica: salvo il Decreto Crescita? Intanto Salvini punta al ‘dopo Gravina’

L'influenza del governo sul calcio italiano: sembrano salvi gli sgravi del Decreto Crescita, in bilico la posizione di Gravina

CalcioWeb

Non è propriamente il momento più entusiasmante per il calcio italiano. Gli scandali ormai non si contano più, i risultati sportivi in ambito Nazionale latitano dopo il successo Europeo, le big di Serie A faticano a tenere il passo delle grandi d’Europa. La politica sembra voler metterci mano.

Decreto Crescita

Nei giorni scorsi era scattato l’allarme. La nuova manovra a firma di Maurizio Leo (FdI) sembrava abolire i vantaggi fiscali del Decreto Crescita per i club italiani, addirittura in maniera retroattiva. Per farla breve, impatto maggiore sugli stipendi di Weah (Juventus); Pavard e Thuram (Inter); Reijnder, Pulisic, Loftus-Cheek, Chukwueze (Milan) e tanti altri acquisti del mercato estivo.

La bozza della manovra prevede: “un nuovo regime agevolato per i lavoratori dipendenti o autonomi che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia per un massimo di cinque anni. L’agevolazione consiste in una riduzione della tassazione del 50%, per un reddito fino a 600mila euro. Il requisito è che abbiano una elevata qualificazione o specializzazione e che non siano stati residenti in Italia negli ultimi tre anni. In più, chi torna e usa lo sconto ma poi non mantiene la residenza fiscale in Italia per cinque anni dovrà restituire le agevolazioni, pagando anche gli interessi“.

Nel testo viene poi specificato che “restano invariate le disposizioni per i ricercatori, ricercatori universitari e lavoratori dello sport già previste“. Salasso evitato? Sembra di sì, si aspetta l’ok definitivo dopo l’approvazione.

Chissà che non abbia avuto un ruolo fondamentale, nella ‘postilla salva calcio’, Claudio Lotito, patron della Lazio, senatore di Forza Italia, vicepresidente della Commissione Bilancio, uomo che politicamente rappresenta gli interessi del calcio italiano.

Il dopo Gravina

Lo abbiamo detto, il periodo che sta vivendo il calcio italiano non è dei migliori. Scandali doping, scommesse sportive, il CT della Nazionale che scappa in Arabia dopo aver mancato la qualificazione al Mondiale (la seconda consecutiva), diritti tv venduti ai minimi storici. La soluzione sembra averla in tasca Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier.

Quella del pallone potrebbe diventare la nuova ‘battaglia’ leghista, obiettivo FIGC. A pagare, secondo “Il Foglio”, potrebbe essere Gravina. Salvini avrebbe già il nome del sostituto: piace Francesco Ghirelli, già presidente della Lega Pro. “Cosa deve accadere ancora per rivoluzionare la guida del movimento? È sempre più necessario, per rispetto degli appassionati e in particolare dei più giovani, un radicale cambiamento a partire dalle dimissioni del presidente Gravina“, la richiesta di Salvini è arrivata, senza mezze misure.

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