Sono stati momenti di grande paura per Massimo Mauro, colpito da infarto durante una partita di padel mentre si trovava in vacanza a Catanzaro. L’ex calciatore ha svelato tutti i dettagli in un’intervista a ‘Il Corriere della Sera‘. “Un dolore fortissimo al petto, mi sono fermato perché non riuscivo a respirare. Non ho pensato a nulla, speravo soltanto che passasse in fretta. Il mio amico è stato tempestivo e ha chiamato i soccorsi. Cinque minuti dopo essere arrivato in ospedale ero già in sala operatoria. In ambulanza, sì, mi sono passate tante cose per la testa. Anche l’infarto, speravo facessimo in fretta…
Ci sono tre cose in particolare a cui penso continuamente da quel giorno: ho avuto la lucidità di fermarmi; con me c’era un amico che conosce il primario dell’ospedale di Catanzaro; l’ambulanza è arrivata in 7 minuti”.
Il primo pensiero è stato anche per Gianluca Vialli: “ce l’avevo fatta, ho pensato alle cose belle della vita, a tutte quelle a cui Luca (Vialli, ndr) ha dovuto rinunciare, alla ricerca che ha bisogno ancora del sostegno della nostra Fondazione, alla mia famiglia, agli amici. A tutte le piccole e grandi cose. Al padel, al golf che sono gli sport che mi piacciono tanto”.
Massimo Mauro ha ben chiaro in mente il suo obiettivo: “continuare a lavorare per favorire la ricerca sulla Sla, è l’eredità che mi ha lasciato Vialli, lo facevamo insieme. Con convinzione. Quando sarà stato trovato il farmaco che garantirà la guarigione posso anche immaginare di chiedere a Luca se lì ha bisogno di un’ala destra. Roberto Mancini però mi ha già smorzato l’ambizione. L’altro giorno mi dice: Massimo, se sei qui con tutti noi è perché a Luca l’ala non serve! Sono felice di aver sentito la vicinanza di centinaia di persone. In certi momenti apprezzi l’affetto, lo percepisci in maniera diversa”.