Che spettacolo incredibile che è questo Napoli! Se gioca la domenica, è uno spettacolo la domenica. E se gioca il martedì, è uno spettacolo il martedì. E se gioca in serie A, è uno spettacolo in serie A, e se gioca in Champions League, è uno spettacolo in Champions League. Se gioca ogni tre giorni, è uno spettacolo ogni tre giorni.
Vince ogni partita ma soprattutto incanta, diverte, segna valanghe di gol e per ogni rete fatta ne sfiora altre 3 o 4. Non solo i suoi tifosi, ma tutti gli appassionati di calcio la ammirano stropicciandosi gli occhi.
E pensare che i soliti scettici dall’alto della loro saccenza pensavano fosse fuoco di paglia quando, con Sarri, nel 2017 e nel 2018 fa aveva sfiorato lo scudetto. Gli sfugge che da quando De Laurentiis l’ha riportato in serie A, 16 anni fa, il Napoli è diventato a tutti gli effetti una big. Negli ultimi 12 anni è arrivato quattro volte secondo e quattro volte terzo in serie A, ha vinto tre volte la Coppa Italia (2012, 2014 e 2020) che prima aveva vinto soltanto altre tre volte nei precedenti 85 anni di storia, ha vinto anche la Supercoppa Italiana nel 2014 (unico precedente nel 1990 con Maradona), e adesso sta conquistando uno scudetto straordinario che arriverà con chissà quante settimane di anticipo, dominando il campionato molto più di quanto non abbia mai fatto negli unici due precedenti (1987 e 1990) dove, pur con Maradona, il titolo arrivò in entrambi i casi soltanto all’ultimo respiro.
E soprattutto, adesso è a un passo, un passo minuscolo, dai Quarti di Finale di Champions League che non ha mai raggiunto nella sua storia. Mai. Neanche con Maradona. Li ha sfiorati due volte con Mazzarri nel 2012 (eliminato agli Ottavi dal Chelsea poi Campione d’Europa ai tempi supplementari) e con Sarri nel 2017 (eliminato agli Ottavi dal Real Madrid poi Campione d’Europa).
Stavolta Maradona non c’è, ma questo è il Napoli più bello di sempre. Non solo, è una delle squadre più belle di sempre e sta scrivendo una maiuscola pagina di storia nella grande Bibbia del calcio. Una pagina che ricorderemo a lungo e che abbiamo l’onore di vivere dal vivo. Godiamocelo tutto questo Napoli: lo racconteremo ai nostri nipoti come nonni e genitori hanno fatto con noi con il Grande Torino degli anni ’40 o l’Ajax dell’era dei tulipani di inizio anni ’70 o ancora il Milan di Arrigo Sacchi di fine anni ’80. E non stiamo esagerando.