In moltissimi avevano capito che per Gianluca Vialli non c’era più molto da fare. L’ex giocatore di Juventus e Sampdoria, capo delegazione della Nazionale azzurra, aveva da poco annunciato una pausa dalle attività professionali a causa della malattia. Il viaggio della madre 87 a Londra, dove Vialli viveva ed era ricoverato, non ha fatto poi presagire nulla di buono.
Purtroppo la triste notizia è arrivata: solo qualche settimana dopo la scomparsa dell’amico Sinisa Mihajlovic e di Pelè, Vialli è morto, a 58 anni, a seguito di una lunga battaglia con un tumore al pancreas.
La malattia di Vialli: il tumore al pancreas
Gianluca Vialli lottava da tempo contro un tumore al pancreas. Secondo lo studio “Gli unmet need nell’adenocarcinoma al pancreas: un’analisi a 360° con il paziente al centro” di ISHEO il tumore del pancreas è uno dei più aggressivi: la malattia rimane asintomatica per lungo tempo, tanto che solo nel 7% dei casi viene diagnosticata in stadio iniziale e circa l’80%-85% delle forme tumorali risulta non resecabile al momento della diagnosi. Il tasso di sopravvivenza a 5 anni è pari soltanto all’8% in Italia e a circa il 6% nel mondo.
“L’ho affrontato come quando facevo il calciatore – aveva spiegato l’ex attaccante -. Mi sono dato subito degli obiettivi a lunga scadenza: non morire prima dei miei genitori e portare le mie figlie all’altare. E poi degli obiettivi a breve scadenza: l’operazione, la degenza, la chemio, la radio, le vacanze in Sardegna con un fisico da far vedere”.