La partita del campionato di Serie A tra Inter e Sampdoria continua a portare motivi di grande discussione, in particolar modo ha scatenato reazioni il comportamento di una parte della tifoseria nerazzurra che ha obbligato, anche con la forza, gli altri supporter a lasciare la Curva Nord all’intervallo della sfida contro i bluerchiati. Il motivo riguarda la morte di un capo ultras.
La partita si è conclusa sul risultato di 3-0 a favore dei nerazzurri, la squadra di Simone Inzaghi è in netta ripresa. L’Inter è di nuovo in corsa almeno per la qualificazione in Champions League, ma anche la vittoria dello scudetto è alla portata. I gol contro la compagine di Stankovic sono stati realizzati da de Vrij, Barella e Correa nella ripresa.
Il clima di San Siro è stato surreale, la Curva Nord si è infatti svuotata all’intervallo. Il motivo? La morte di Vittorio Boiocchi, capo ultrà nerazzurro di 69 anni, ucciso dopo essere stato gravemente ferito in una sparatoria. L’episodio si è verificato a Figino, periferia Ovest di Milano. Vittorio Boiocchi è stato colpito con tre colpi di arma da fuoco al torace in via Fratelli Zanzoterra. E’ morto poco dopo il ricovero in ospadale.
E’ arrivato il provvedimento della Questura: stop al tifo nella partita contro il Bologna. E’ la decisione dopo i quattro Daspo ai tifosi dell’Inter nei confronti di un 52enne residente in provincia di Varese per il quale è stato emesso un Daspo di 5 anni; un 31enne e un18enne milanese con Daspo di 2 anni e un 22enne incensurato cui è stato comminato un Daspo di 1 anno.
La Questura di Milano ha inoltre deciso per il divieto di “accesso ed esposizione di striscioni, bandiere, megafoni e tamburi nella Nord”.