Le reazioni alla morte di Ventrone, il Tottenham: “siamo devastati”, il ricordo anche della Juventus

Continuano ad arrivare tanti messaggi di cordoglio dopo la notizia della morte di Giampiero Ventrone, ex Juventus

CalcioWeb

Il mondo del calcio si è svegliato con una brutta notizia: è morto Giampiero Ventrone, attuale preparatore atletico del Tottenham di Antonio Conte ed ex Juventus. Aveva 62 anni ed era soprannominato “Marine” per il suo passato militare e anche per la precisione “militare” con cui preparava i calciatori. E’ morto a causa di una leucemia fulminante.

Sono arrivate tante reazioni dal mondo del calcio, in particolar modo è stato commovente il messaggio del Tottenham. “Siamo devastati nel dover annunciare la morte di Gian Piero Ventrone, il nostro preparatore atletico. Fuori dal campo sapeva farsi voler bene, in campo era molto esigente: Gian Piero era diventato rapidamente una figura immensamente popolare tra giocatori e staff. Mancherà molto a tutti: i nostri pensieri sono con la sua famiglia e i suoi amici in questo momento così difficile”.

Commosso anche il ricordo della Juventus: “se n’è andato uno dei nomi “storici” della Juve a cavallo dei due secoli. Gian Piero Ventrone ci ha lasciato all’età di soli 62 anni: ha lavorato per tante stagioni come preparatore atletico bianconero, dal 1994 al 1999, contribuendo, insieme a Mister Lippi, a costruire e a prendersi cura di una Juve che ha vinto di tutto, in Italia e in Europa. Ventrone è tornato a Torino poi dal 2001 al 2004, arricchendo il suo (e nostro) palmares di altre vittorie.

Un metodo innovativo, una cura della condizione fisica ispirata a criteri moderni, che ha fatto scuola in Italia e all’estero: Ventrone era, sempre con Lippi, nello staff dell’Italia Campione del Mondo 2006, e ha continuato ad arricchire la sua carriera di esperienze importanti, in Francia, in Cina e in Inghilterra, dove ha vissuto le ultime sue avventure. Ricorderemo sempre la sua figura discreta, la sua cura dei dettagli, la sua filosofia del lavoro, e soprattutto quello che forse è stato il suo talento più grande: capire come il calcio (e quindi una delle sue componenti fondamentali, la tenuta fisica e atletica) stesse gradualmente entrando in una nuova era. Una nuova era che, in parte, ha contribuito a scrivere. Ciao, Gian Piero”. 

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