C’era una volta la Juventus

Tutti gli errori della Juventus degli ultimi due anni, la situazione non è positiva dal punto di vista economico e sportivo

CalcioWeb

C’era una volta la Juventus. Una società ambiziosa, la migliore squadra in Italia per distacco, un club in grado di competere per arrivare fino in fondo anche in Champions League. Adesso è rimasto ben poco, tutte le scelte degli ultimi due anni sono più che discutibili. Il tracollo è nato dalla scorsa stagione, quando il presidente Andrea Agnelli ha deciso di affidare la panchina ad Andrea Pirlo, è stato già un chiaro segnale delle ambizioni della ‘nuova’ Juventus.  Non vogliamo mettere in discussione le qualità in panchina dell’ex centrocampista, ma affidare il compito ad un allenatore così giovane e senza nessuna esperienza è stato come un salto nel vuoto. Pirlo ovviamente non è stato l’unico responsabile del disastro della scorsa stagione, alla fine è stata raggiunta la qualificazione in Champions (più per demerito delle altre squadre) e che ha evitato un nuovo disastro economico.

La crisi economica e tecnica

Allegri
Foto di Alejandro Garcia / Ansa

La crisi economica ha colpito tutto il mondo del pallone, e non solo. La pandemia da Coronavirus ha portato ad un crollo del fatturato per tutte le aziende, e questo ha creato problemi anche alle società di calcio. Ma la Juventus può contare su un’organizzazione e su figure in grado di far rispettare i conti e portare i risultati sportivi. Negli ultimi due anni tutto è stato messo in discussione. L’acquisto di Cristiano Ronaldo ha rappresentato comunque un grandissimo colpo della Juventus, sia dal punto di vista sportivo che di marketing, la delusione è stata quella di non aver vinto la Champions League ma non è mai facile trionfare in Europa. In discussione sono finite tutte le scelte successive. L’errore più grande è stato quello di cambiare tanti allenatori, la Juventus ha perso uno come Maurizio Sarri, un tecnico in grado di vincere lo scudetto alla prima stagione e che aveva dato una prima impronta alla squadra.

E’ stato silurato dopo appena una stagione, probabilmente per ragioni di spogliatoio più che tecniche. E rappresenta un errore perché la dirigenza non è riuscita ad imporsi. Su Pirlo abbiamo già scritto ampiamente. Una parentesi la merita anche Massimiliano Allegri. I cavalli di ritorno sono sempre un punto interrogativo e l’allenatore ex Milan non si è presentato al meglio. Nelle prime due giornate ha conquistato un solo punto e contro squadre nettamente inferiori, ma a preoccupare sono le idee del tecnico. Il calcio è uno sport semplice, non sempre è necessario trovare l’intuizione a sorpresa per vincere le partite. Le mosse di inserire Danilo davanti la difesa e McKennie in attacco sono senza senso quando in panchina ci sono calciatori come Locatelli, Bernardeschi, Kulusevski e Morata. Forse Allegri ha voluto mandare un messaggio alla dirigenza sul mercato, sono stati messi in evidenza i limiti della squadra, ma nel frattempo la Juventus ha perso altri tre punti in classifica.

Anche e soprattutto sul mercato le scelte sono state da dimenticare. L’unico colpo vero e proprio è stato quello di puntare su un calciatore come Federico Chiesa, un giocatore giovane ed in grado di fare la differenza. Per il resto le scelte non hanno convinto. Ormai da tempo i punti deboli sono nel ruolo di terzino e a centrocampo, la dirigenza ha deciso di non intervenire oppure ha sbagliato le scelte. La ciliegina sulla torta? La scelta di sostituire Cristiano Ronaldo con Kean. Non vogliamo mettere in discussione le qualità dell’ex Everton, ma i nomi contano e l’entusiasmo dei tifosi della Juventus è ormai sotto i tacchi. Incredibile ma vero.

Juventus, Kean + un centrocampista e 4-3-3: come cambia l’11 di Allegri [FOTO]

Condividi