Un attaccante potente e devastante. Questo era Ivan Zamorano. Dopo gli inizi in patria, passò agli svizzeri del San Gallo, quindi in Spagna. Prima al Siviglia poi al Real Madrid. Nel 1996 si è trasferito all’Inter. Alla fine saranno 41 i suoi gol, non tantissimi. Ma la combattività, la ferocia con cui andava su ogni pallone erano da ammirare. Una grande elevazione nonostante non fosse altissimo. Ci arrivava sempre per primo.
Ivan Zamorano era un numero nove. Dovette privarsi di quel numero per cederlo a Ronaldo ma s’inventò e un geniale e leggendario 1+8. Nell 1998 ci fu il celebre contatto Iuliano-Ronaldo, giudicato regolare da Ceccarini. Ivan Zamorano fu uno di quelli che inseguì l’arbitro e si prese anche diverse giornate di squalifica per gli insulti rivolti al direttore di gara negli spogliatoi.
Oggi è un procuratore. Ma non solo. Nel 2007 ha realizzato un centro sportivo nel suo paese, a Santiago del Cile, denominato Ciudad Deportiva Iván Zamorano, con campi da calcio, palestre, piste olimpiche e un centro medico, oltre a un centro studi per discipline sportive. E’ stato il padrino della figlia di Javier Zanetti. Ha prodotto anche una bottiglia di vino: si chiama “El Capitàn”.