Gabriele Oriali: lo storico Mondiale del 1982 e la vicenda dei passaporti falsi

Si rinnova l'appuntemento con la nostra rubrica "L'uomo del giorno". Protagonista di oggi è Gabriele Oriali, ex mediano di Inter e Nazionale italiana

CalcioWeb

Gabriele Oriali, uno degli eroi di Spagna ’82 ed ex mediano dell’Inter. Iniziò a giocare a calcio nel Cusano Milanino, ma già a 13 anni passò all’Inter. 398 partite, 44 gol in 13 annate, brevissima esperienza al Parma e 4 anni alla Fiorentina, ma quello nerazzurro fu il suo unico amore calcistico. E dire che da piccolo tifava Juventus. Da bambino, infatti, il padre lo portava a guardare le partite dei bianconeri. Abnegazione e sudore le prerogative di Oriali, citate alla perfezione nella canzone di Luciano Ligabue: “Una vita da mediano, lavorando come Oriali, anni di fatica e botte e vinci casomai i Mondiali”. Vinse uno scudetto a diciotto anni, collezionando due presenze nel 1970-71. Nella stagione 1979-1980 è tra i protagonisti assoluti della cavalcata dell’Inter di Bersellini.

La soddisfazione più grande, però, Oriali se l’è tolta con la maglia della Nazionale. Nel 1982 ltalia di Enzo Bearzot parte a rilento nel girone, poi esce alla grande nelle partite decisive: batte l’Argentina di Maradona, il Brasile di Zico, la Polonia di Boniek e la Germania di Rummenigge e si laurea campione del Mondo al Santiago Bernabeu di Madrid. Tra gli eroi di quel Mondiale anche Oriali. Dopo aver chiuso la carriera sul campo ha iniziato quella dietro la scrivania. Una carriera da dirigente altrettanto ricca di successi. Solbiatese, Bologna, Parma e Inter portando nelle varie squadre gente come Nervo, Veron, Vieri, Ibrahimovic. Era al fianco di Mourinho negli anni del Triplete. Nell’agosto del 2014 arriva la chiamata della Federazione. Prende il posto di Gigi Riva come team manager della Nazionale. Pur mantenendo tutt’oggi questo ruolo, dal 1º luglio 2019 fa ritorno all’Inter nel ruolo di first team technical manager.

Varie sono state le vicende controverse che hanno visto coinvolto Oriali. A cominciare da quella dei passaporti falsi dei primi anni 2000 con un anno di inibizione per lui e 1 anno di squalifica per Recoba. Dopo vari anni di tribunali, Franco Baldini, direttore sportivo della Roma dal 1999 al 2005, discolpò Oriali dalle responsabilità imputategli dichiarando che era stato lui a consigliare all’ex mediano nerazzurro di rivolgersi a una delle persone successivamente coinvolte nello scandalo.

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