Uno dei calciatori più amati nella storia del Genoa, tant’è che i tifosi lo hanno inserito nella Hall of Fame rossoblu. Parlimao di Tomáš Skuhravý. Un carattere esuberante, un fisico non proprio da atleta. Nato a Prerov nad Labem, un paesino a 35 km da Praga, ha iniziato a giocare nella squadra della sua città. Viene notato dallo Sparta Praga e Skuhravý ripaga subito la fiducia della società della capitale. Esplode definitivamente al Mondiale d’Italia ’90, diventando vice-capocannoniere. Il presidente del Genoa Aldo Spinelli decide di portarlo in Italia. E scocca subito la scintilla. La Gradinata Nord gli dedica un famoso coro: “Si chiama Tomáš Skuhravý, con le sue reti si vola, facci la capriola, facci la capriola”. Forma una coppia devastante con Pato Aguilera, attaccante veloce e tecnico. Con questo duo d’attacco il Genoa otterrà due vittorie storiche e indimenticabili. Una ad Anfield contro il Liverpool, una al Delle Alpi contro la Juventus.
Bomber e idolo in campo, un folle fuori. Si racconta che nell’estate del 1993 si rilassasse su una spiaggia di Savona, sorseggiando boccali di birra. Tre auto distrutte nel giro di tre anni. L’ultima, una Mitsubishi 3000 bianca, termina la sua corsa sul ciglio di un burrone, sopra una scogliera a picco sul mare nei pressi di Celle Ligure, si narra in seguito ad una nottata in discoteca. Nell’estate del 1996 passa allo Sporting Lisbona.
Non sono mancati i guai anche negli ultimi anni. Skuhravý è stato coinvolto in una truffa ai danni di una società di autonoleggio ceca. Il piano prevedeva di affittare una Mercedes dal valore di circa 80 mila euro per poi consegnarla a un suo complice, il quale avrebbe poi dovuto occuparsi di modificare la targa e di venderla, mentre il ceco avrebbe dovuto fingere un furto. Il tutto è stato scoperto e sventato dalla polizia. Skuhravý è stato condannato a due anni con la condizionale, ma grazie all’amnistia svuota carceri concessa dal presidente ceco nel 2012 è riuscito a cavarsela. Oggi è proprietario di un ristorante e collabora con la TV locale ‘TeleNord’ nel ruolo di commentatore. Un personaggio fuori dal comune. Una faccia non da calciatore, 100 chilogrammi, una folta chioma, un carattere esuberante. Ma quando scendeva in campo la Gradinata Nord del Genoa si accendeva e al Luigi Ferraris risuonava il coro. E quasi sempre Skuhravý gonfiava la rete.