Roberto Baggio è stato uno dei calciatori italiani più forti della storia, la sua carriera è stata piena di soddisfazioni ma anche qualche delusione sia con le maglie dei club che con quella della Nazionale. L’ex Juventus è stato intervistato al settimanale di ‘Repubblica’ ‘Il Venerdì’ e ha fornito indicazioni.
“Mi sono distaccato dal pallone, ma ci sono cose che fanno male, come la morte di Paolo Rossi. Faccio fatica ad accettarla e non c’entra il valore del personaggio, è per la tristezza e l’amarezza. Si era rifatto una vita, aveva due bimbe, una famiglia, anche lui la passione per la terra, meritava di avere tempo. Invece niente, tutto finito”.
Il Divin Codino si è allontanato dal mondo del calcio: “A tutti sembra strano il mio disinteresse, non guardo le partite, non mi diverto quasi mai. Dare giudizi sugli altri mi mette a disagio, non vado in tv, vedo ex colleghi che sentenziano da professori, ma me li ricordo incapaci di fare tre palleggi con le mani. Ho la fortuna di aver fatto il calciatore e poi di aver trovato qualcosa che mi dà soddisfazione: arare, spalare, piantare. Poi capisco chi fa altre scelte. A Totti, quando l’ho incontrato, ho detto: gioca fino a quando puoi. E anche Ibrahimovic è di quel genere. Se sei felice di dare gioia agli altri, quando te ne viene negata la possibilità, stai male”.
“Ora preferisco il basket, tifo Lakers, mi era simpatico Shaquille O’Neal, tifavo Dove, adoro LeBron, e andavo pazzo per Bolt, per la sua leggerezza caraibica e per la musicalità che hanno quei popoli. Mi piace il calcio femminile perché le donne hanno passione e carattere”.