Il gesto vergognoso del selfie con la salma di Diego Armando Maradona potrebbe portare pesantissime conseguenze. Uno dei dipendenti della ditta di pompe funebri ha provato a scusarsi: “Ci stavamo accomodando prima di prenderlo e mio figlio, come ogni bambino, ha alzato il pollice e hanno scattato la foto – le parole a Radio 10 di Claudio Fernandez -. Chiedo a tutti rispetto e perdono. Ho ricevuto tante minacce, mi hanno detto che mi uccideranno e che distruggeranno il mio furgone. La foto non proviene dal mio telefono, è stata presa da un altro cellulare. Questa è la cosa peggiore”.
“Ho servito il padre di Maradona, suo cognato. Sono sempre stato dalla parte di Maradona, non mi sono comportato male nella vita perché era il mio idolo e non lo farò adesso che è morto. Non è mia intenzione. So che molte persone si sono offese e l’hanno presa male. Se vedi la foto, ho solo alzato la testa perché mi hanno chiamato. È stato qualcosa di istantaneo, io sono una di quelle persone che non pensa a fare foto con le bare e il defunto, per rispetto. Non avrei mai pensato che l’avrebbero caricata o trasmessa a un gruppo. Non è colpa dell’agenzia funebre. Mi prendo tutta la responsabilità. Loro hanno già lavorato con le famiglie Maradona e Villafane. Non abbiamo mai avuto problemi”.