Un grande talento. Grandissimo. Poi il sogno spezzato, ma solo in parte. Il ritiro a causa di un problema emerso durante le visite mediche e la necessità di fermare una carriera brillante, arrivata quasi all’apice. Stiamo parlando di Leonardo Pettinari, protagonista di un percorso ottimo ma interrotto sul più bello. Ha iniziato con la Sangiovannese, poi la brevissima esperienza con la Reggina, poi Ravenna, Cittadella, Atalanta e Varese. Il ritorno all’Atalanta e poi la dolorosa scoperta. Adesso ha intrapreso la carriera da allenatore, con l’intenzione di recuperare quanto perso. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con il diretto interessato, ecco quanto dichiarato ai microfoni di CalcioWeb.
“Sto bene, il periodo è un pò così, come tutti a causa del Coronavirus. Negli ultimi mesi ho fatto poco, i discorsi del mio lavoro si sono bloccati, attendiamo di riprendere al meglio. Io sto allenando in un’accademia, in provincia di Firenze. E’ abbastanza impegnativo, sono sempre in campo”.
IL MOMENTO DEL RITIRO AL CALCIO – “Sono passati 8 anni. Al momento è stato difficile. Ero all’apice della mia carriera. Ero all’Atalanta, un club all’avanguardia che poi è arrivato a livelli altissimi. Purtroppo c’erano state delle avvisaglie già da prima, non è stato proprio come un fulmine a ciel sereno. Ma è stato veramente un periodo duro. Mi sono ritirato nel momento più bello, sono andati in fumo i miei sogni. Ma ho reagito”.
IL PROBLEMA DI ILICIC – “Mi attengo a quello che ho letto. Sembra un problema di depressione. Anche io ho sofferto di attacchi di panico per quello che è successo. E’ una situazione difficile da combattere. E’ un calciatore fortissimo, un talento puro. Sono problemi che vengono da lontano, dalla guerra”.
LE POLEMICHE DOPO LA POSITIVITA’ DI DE LAURENTIIS AL CORONAVIRUS – “Sono più che giustificate. Non si sarebbe dovuto presentare in Assemblea, ha sottovalutato la cosa. Non è stata un’uscita brillante e non è la prima volta”.
FIORENTINA, CASTROVILLI E CHIESA – “Castrovilli l’ho ritrovato allenando l’Under 17. Sembrava già fuori categoria, poi è esploso. E’ di livello top, è di grandissima prospettiva. Chiesa ha delle doti di corsa, ma deve migliorare nelle scelte dell’ultima giocata. Potrebbe far comodo a tante squadre. La prestazione c’è sempre, ma gli manca qualcosina per essere di un altro livello. Non so se riuscirà a superare questo step”.