Dopo i trionfi di Barcellona, Pep Guardiola non è più riuscito neanche ad avvicinarsi alla vittoria della Champions League. L’ultima sua finale disputata rimane quella con i catalani. Tra Bayern Monaco e Manchester City non è più riuscito a replicarsi, neanche sfiorando l’ultimo atto della competizione. Tra le motivazioni, per chi crede alle superstizioni, potrebbe esserci una maledizione.
La storia non è recente ma neanche vecchissima. Riguarda il rapporto tra l’allenatore spagnolo e Yaya Touré, messo fuori dallo stesso qualche anno fa dopo che il centrocampista era stato per anni punto fermo dei Citizens. I botta e risposta furono rumorosi e il clima teso: “Sono arrivato a chiedermi se il suo comportamento verso me non fosse a causa del colore della mia pelle… Forse noi africani non siamo trattati da alcuni allo stesso modo degli altri. Lui finge di non avere problemi con i giocatori di colore”, disse il giocatore. “Non commenterò le sue parole, non ho nulla da dire”, la replica del tecnico.
Chi invece non si limitò, ma anzi rincarò la dose, fu l’agente di Touré, Dimitri Seluk, che in un’intervista a Sport24.ru espresse parole che ancora oggi risuonano in maniera fortissima: “Il trattamento di Guardiola nei confronti di Yaya al Manchester City non è un errore – disse – ma un crimine che avrà delle conseguenze. Il tecnico scoprirà cosa sono gli stregoni africani. Ricordatevi queste parole: il Benfica soffre della maledizione di Bela Guttman, che gli impedisce di vincere le finali europee, Guardiola può avere tutti i soldi che vuole per il mercato, ma batterà questo record negativo”. Bisogna ammetterlo: superstiziosi o no, al momento ha avuto ragione. E riascoltando quelle parole, fa tutto un certo effetto…