I casi positivi al Coronavirus sono in aumento in Italia e il presidente Cellino è tornato a parlarne con negatività. Il numero uno del Brescia, contagiato diversi mesi fa, aveva vissuto quel periodo nella paura, minacciando un’eventuale ripartenza della Serie A e trasudando un pessimismo allora dettato dal terrore.
Ad oggi, nonostante l’aumento, la realtà è ben diversa. Eppure il noto imprenditore italiano sembra nuovamente farsi sopraffare dalla paura incontrollata:“A mio avviso la seconda ondata di positivi è peggiore della prima – ha detto in un’intervista al Corriere della Sera – Io ho avuto il virus ma senza sintomi, stavolta parliamo di giocatori che hanno 20 anni e sono a letto con la febbre. Mi aspettavo maggior professionalità da parte dei calciatori? Abbiamo constatato nei mesi passati di poter limitare i danni usando attenzione, senza fare i cretini. Ora con due balli in discoteca i calciatori si sono infettati tutti“.
“Il nostro giocatore positivo? Lo abbiamo scoperto perché era in vacanza e si era sentito male, per questo si è sottoposto al tampone. Tonali? No assolutamente, ma anche lui è in isolamento fiduciario in via precauzionale avendo avuto contatti con giocatori positivi. Ho dato disposizioni a tutti i calciatori di presentarsi in ritiro con test già effettuati, ho paura di radunarli nel centro senza analisi preventive. Poi come società provvederemo a organizzare il secondo tampone. Del resto sarei io il responsabile legale di un eventuale contagio nel gruppo”.
“Io ho impiegato sessanta giorni prima di negativizzarmi, ecco perché mi chiedo come si possa programmare la prossima stagione. Prima di iniziare avremmo bisogno di regole certe, sapendo ad esempio se gli stadi saranno aperti o chiusi o se lo Stato ci concederà la defiscalizzazione degli stipendi. Dicevano che non volevo riprendere il campionato per paura di retrocedere e invece semplicemente facevo notare che i problemi dell’annata che ancora non si è ancora conclusa si rifletteranno anche sulla prossima”.