Sprofondo nerazzurro. Altra brutta prestazione dell’Inter che ha fallito un’occasione ghiotta, quella di accorciare le distanze dalla Lazio per il secondo posto, dopo il ko dei biancocelesti contro il Milan. E’ il momento delle prime valutazioni per gli uomini di Antonio Conte, l’obiettivo scudetto può essere considerato sfumato. Dopo la sospensione per il lockdown la situazione si preannunciava incerta per la lotta al primo posto, non è stato così con la Juventus che si è confermata la più forte e con Lazio e Inter che stanno faticando dopo la ripresa. Il motivo principale? Le tante rotazioni a disposizione dei bianconeri, le riserve in qualche caso sono più forti dei titolari mentre, da questo punto di vista, le inseguitrici hanno grossi problemi.
E’ proprio questo uno dei principali aspetti che la dirigenza nerazzurra dovrà risolvere per la prossima stagione. In particolar modo in attacco, la rosa è ridotta all’osso, difficile competere così su tre competizioni. Conte sta tirando fuori il massimo da questa squadra, ma più di così non si può pretendere. L’Inter, post-lockdown è sembrata spenta ed in una condizione fisica lontana da quella migliore. Il percorso alla ripresa non è stato entusiasmante, successo contro la Sampdoria, pareggio casalingo contro il Sassuolo, vittoria con poco merito contro il Parma, 6-0 contro una squadra praticamente retrocessa come il Brescia e la brutta prestazione contro il Bologna. Dove deve lavorare Conte? Prima di tutto sulla mentalità. Dopo il vantaggio la squadra non è riuscita a chiudere i conti, addirittura ha sbagliato il rigore che avrebbe chiuso i conti. Lukaku (il rigorista) ha concesso il tiro a Lautaro, errore clamoroso. La scelta è risultata fatale.
L’argentino non è sicuramente nel miglior periodo di forma, distratto dalle voci di calciomercato. In queste condizioni non solo non fa la differenza, ma è un peso. Meglio Sanchez, nonostante le difficoltà incontrate oggi dal cileno. Nel breve periodo la dirigenza deve risolvere il caso Martinez, Conte invece dovrà lavorare sulla testa della squadra, non sempre basta per raggiungere gli obiettivi. L’Inter è una squadra debole strutturalmente, servirà un cambio di passo sul mercato. Hakimi è un buon colpo, ma non può bastare.