Boom di gol e rigori nella Serie A post-Covid: come le porte chiuse stanno condizionando le partite (e gli arbitri). Tutti i DATI

Un aumento notevole di rigori fischiati e gol segnati nella Serie A post-Covid. A quali fattori è dovuto l'incremento? Dall'assenza di pubblico al VAR

CalcioWeb

Si sono giocate tre giornate intere di Serie A dalla ripresa. Trenta partite alle quali si sommano i quattro recuperi che hanno inaugurato il calcio italiano post-pandemia. E le differenze sono state tante ed evidenti. Su CalcioWeb abbiamo visto nelle scorse settimane come si sia affievolito il fattore campo: meno vittorie interne e più blitz esterni. Ma non è l’unico cambiamento che è saltato agli occhi. E’ una Serie A scoppiettante, spettacolare. Sono aumentate infatti le reti messe a segno. Un gol ogni 25 minuti in media, numeri pazzeschi. Nessuno 0-0 dalla ripresa, se escludiamo le gare di Coppa Italia che avevano fatto presagire un campionato povero di emozioni. E invece…120 gol in 34 partite, media di 3,52 reti a partita contro il 2,91 delle gare pre-Covid. Una differenza sostanziale, notevole. Un cambio di passo evidente: 13 realizzazioni nei recuperi della venticinquesima, 32 nella prima giornata intera disputata, 40 gol nella ventottesima e 35 nella ventinovesima. La regina dei gol è sempre l’Atalanta: 80 reti e quota 100 nel mirino.

Non solo gol. Anche i rigori sono aumentati dalla ripresa. 20 penalty in 34 partite dalla ripresa (contando anche i recuperi), 142 rigori decretati nelle 290 gare giocate, il che vuol dire 0,47 rigori a partita pre-Covid e 0,57 a partita post-Covid, In media vengono assegnati 4,90 rigori a giornata, record assoluto dalla stagione 1949-50. Curiosamente, a guidare la classifica delle squadre che hanno ricevuto più rigori a favore è guidata dalla Lazio, come accaduto già nella stagione 2016-2017 e 2017-2018.

Ecco la classifica dei calci di rigore assegnati nella stagione 2019/2020

  • Lazio 15
  • Genoa 13
  • Lecce 11
  • Juventus 10
  • Sampdoria 10
  • Roma 9
  • Inter 9
  • Atalanta 8
  • Spal 7
  • Torino 7
  • Verona 7
  • Fiorentina 7
  • Cagliari 6
  • Bologna 6
  • Milan 5
  • Sassuolo 4
  • Brescia 3
  • Napoli 3
  • Parma 2
  • Udinese 0

I motivi di questo aumento potrebbero essere diversi, ma sta di fatto che la differenza rispetto ai campionati precedenti è notevole.

  • 2010-11 109 rigori (2,87)
  • 2011-12 135 rigori (3,55)
  • 2012-13 132 rigori (3,47)
  • 2013-14 128 rigori (3,37)
  • 2014-15 118 rigori (3,11)
  • 2015-16 121 rigori (3,18)
  • 2016-17 137 rigori (3,61)
  • 2017-18 126 rigori (3,32)
  • 2018-19 122 rigori (3,21)
  • 2019-20 142 rigori (4,90)

Un rigore ogni 180′. La Serie A è il campionato in cui si fischia di più in questo senso. Un penalty ogni 427′ in Premier League, uno ogni 382′ in Bundesliga, uno ogni 288′ in Ligue 1, uno ogni 245′ in Primeira Liga portoghese e uno ogni 223′ in Liga spagnola.

I motivi dei tanti rigori assegnati

I contatti in area e soprattutto i falli di mano vengono puniti con grande severità. La nuova regola non tiene più conto della volontarietà ed ogni tocco di mano viene fischiato. Quando le braccia sono posizionate in modo innaturale, cioè aumentano il volume occupato dal corpo, oppure sono al di sopra dell’altezza delle spalle, o ancora sono estese lateralmente o in verticale, lontane dal corpo, quando un giocatore va a terra, il tocco è sempre sanzionabile. Le eccezioni sono poche: braccio attaccato al corpo (che non aumenta il volume) e pallone che tocca prima un’altra parte del corpo. Regola penalizzante, a dir poco, per i calciatori, che non sanno più dove mettere le braccia. Per fortuna dalla prossima stagione dovrebbe cambiare.

Un secondo motivo per cui vengono fischiati tanti rigori potrebbe essere l’assenza di pubblico. Nonostante i penalty assegnati alle squadre di casa rimangano di più rispetto a quelli fischiati alle squadre in trasferta i due dati sono quasi in equilibrio. Molte volte abbiamo assistito a scene di arbitri condizionati dal pubblico e da stadi pieni e rumorosi. Senza pubblico i fischietti hanno più “coraggio” nell’assegnare i tiri dagli undici metri.

La terza e ultima cosa di cui tener conto è il VAR. La tecnologia può andare in soccorso del direttore di gara solo e soltanto se c’è un “chiaro ed evidente errore”, motivo per cui su molti contatti dubbi vale la decisione dell’arbitro di campo. Quando si tratta di interventi leggeri, visti e giudicati dall’arbitro, fanno fede solo la visione e l’interpretazione dell’episodio. Per questo molti contatti che a velocità naturale possono sembrare falli vengono fischiati, facendo così aumentare e di molto il numero di rigori.

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