Dispiace per la Ternana, perchè sul campo avrebbe meritato di passare il turno. Effettivamente l’arbitraggio della partita di ieri a Bari lascia a desiderare per molte decisioni controverse, e le proteste della dirigenza del club umbro sono più che comprensibili. Tra queste, le parole del vice Presidente Tagliavento, ex arbitro di serie A, sono molto forti: “Oggi per me, che per tanti anni ho avuto la fortuna di arbitrare ad alti livelli, è veramente difficile giudicare la partita, sono allibito. Per anni ho faticato a comprendere le reazioni dei dirigenti, oggi, che sono dall’altra parte della barricata, dopo una direzione di gara così, mi rendo conto di quanto sia complicato non reagire ad ingiustizie così palesi. Ho visto uscire nostri giocatori gravemente infortunati, abbiamo subito una espulsione incomprensibile mentre i nostri avversari hanno terminato la gara in undici. Veder vanificati gli sforzi di una società, di una squadra e di un ambiente intero, per una gara gestita così, mi provoca rabbia“.
Dispiace per la Ternana, dicevamo. Ma quello che è successo ieri sera al San Nicola sembra proprio il karma Tagliavento. Perchè adesso l’ex arbitro di Terni si rende conto “quanto sia complicato non reagire ad ingiustizie così palesi“, proprio lui che non vide il clamoroso gol di Muntari regalando alla Juventus lo scudetto del 2012.
Proprio lui che fece battere due volte il rigore ad Hamsik in Napoli-Juve nel 2011, proprio lui che nel 2010 scatenò l’ira di Mourinho: ricordate il famoso gesto delle manette compiuto a favore di telecamere dal tecnico protoghese in Inter-Sampdoria dopo l’espulsione di Samuel e Cordoba a metà del primo tempo? L’arbitro era proprio Tagliavento.
E sempre Tagliavento risparmiò l’ammonizione a Pjanic in un Juve-Samp che precedeva Napoli-Juve: il bosniaco era diffidato, e gli diede la mano per ringraziarlo. Tagliavento è anche l’arbitro dell’abbraccio sorridente con Buffon in Juve-Lazio del 2017: come se fossero amici fraterni.
A proposito di abbracci e amicizie: un altro episodio controverso negli spogliatoi di San Siro, con Allegri che lo ringrazia dopo il clamoroso Inter-Juve 2-3 che regala ai bianconeri lo scudetto che era del Napoli di Sarri nel 2018: “Oh, Taglia… è andata proprio bene… Bravo bravo eh… bravo bravo… è stato bravo… promosso“. Dopo pochi giorni Tagliavento termina la carriera e si dimette dall’AIA. La Procura federale ha chiesto di acquisire il video del dialogo con Allegri, ma poi ha deciso di non aprire alcun procedimento. “Bisogna accettare i risultati del campo, nel bene o nel male” ha commentato il procuratore della FIGC Giuseppe Pecoraro.
Ma adesso dopo due anni è Tagliavento dirigente a non digerire “le palesi ingiustizie degli arbitri“.
Eppure i risultati del campo vanno accettati “nel bene o nel male“, soprattutto se sei uno che in carriera ne ha combinate di tutti i colori.
E’ il karma Tagliavento sulla pelle della povera Ternana.