Una bestemmia! Una provocazione! Un sogno! No, niente di tutto questo. Il titolo di questo articolo rispecchia fedelmente il pensiero di chi scrive: l’Atalanta, ad oggi, può puntare alla vittoria della Champions League! Utopia? Non più. Ad inizio stagione, ovviamente, ma anche fino a qualche mese fa. Ora, le cose, sono completamente diverse, per tutta una serie di motivi che elenco qui in basso.
1 – OBBIETTIVI GIA’ RAGGIUNTI IN CAMPIONATO
Fattore non di poco conto. Dalla ripresa, la compagine di Gasperini sta andando ancora meglio di prima. Solo vittorie, e Roma staccata di netto. 12 punti dai giallorossi e qualificazione in Champions protetta. Ma questo vuol dire anche altro. Mantenendo questa distanza, l’obiettivo verrebbe raggiunto con almeno quattro giornate d’anticipo, alla 34ª, in programma tra il 18 e il 20 luglio (l’Atalanta va a Verona e la Roma ospita l’Inter). Una ventina di giorni buoni per prepararsi al meglio ai quarti senza dover pensare al campionato, in cui Gasperini utilizzerebbe chi ha giocato meno.
2 – LA GARA SECCA
Si è sempre detto che le finali, di qualsiasi competizione, possono nascondere sorprese, proprio perché in gara secca. Ecco, ora già dai quarti sarà gara secca. E questa Atalanta, poco abituata ai calcoli e pronta a giocarsela allo stesso modo con chiunque, può essere favorita da questa formula.
3 – IL FATTORE CAMPO
E’ collegata per certi versi al punto sopra. Essendo gara secca, infatti, non ci sarà fattore campo. Giocano tutte in Portogallo. Resta solo da capire se una capienza limitata di tifosi sarà permessa oppure no. Ma ai bergamaschi interessa poco…
4 – L’ATTEGGIAMENTO DELLE AVVERSARIE
In Europa non è come in Italia. Le big del calcio mondiale giocano, attaccano. E ci mancherebbe. Non provano a chiudersi per difendere il vantaggio e ripartire, anche se in gara secca potrebbero essere più prudenti. Ma anche questo atteggiamento andrebbe a favorire l’Atalanta, che in questa stagione ha patito di più le squadre chiuse tutte dietro la palla a protezione della porta.
5 – NULLA DA PERDERE
Questa squadra non ha nulla da perdere. Non è la Juve, il Psg o il City, che da anni lottano per vincerla. Non è il Barça, il Real o il Bayern Monaco, che vogliono tornare ad alzare la Coppa a qualche anno di distanza. L’Atalanta è un outsider, una favola, una sorpresa. Chiamatela come volete. Sicuramente non ha la pressione e l’obbligo di doverla vincere. E un po’ di “sana incoscienza” non gusta.