A Udine cala una fitta nebbia, ma la Lazio resta Immobile e passa: “Hanno preso il mister!”

Partita surreale quella della Dacia Arena tra l'Udinese e la Lazio: cala una fitta nebbia prima del fischio d'inizio ed è caos

CalcioWeb

Una partita? Non si sa bene se definirla tale. In teoria lo è, ma in pratica non ha una definizione: Udinese e Lazio si affrontano nel posticipo della 33ª giornata di Serie A. Doveva essere una normale sfida tra due squadre con diversi obiettivi, ma il destino ha voluto che si trasformasse in ben altro. Motivo? La fitta nebbia che comincia a calare sin da riscaldamento sulla Dacia Arena. Le difficoltà si denotano praticamente dall’ingresso in campo. Non si vede a un metro. E così Lasagna inciampa vicino alla panchina ed è costretto a dare forfait prima dell’inizio. Non si prospetta nulla di buono e infatti sarà così. La partita è una “non-partita”. Non si riesce a giocare, non si vede niente. Soluzione d’emergenza: utilizzare un pallone colorato. E così il magazziniere, dopo qualche minuto di ricerca, arriva dentro il campo consegnando all’arbitro un Super Santos: “Era l’unico che avevamo”, afferma. Difficoltà su difficoltà, visti gli strani rimbalzi che questa sfera ama offrire, ma non cambia molto. Non c’è uno straccio di palleggio.

Il telecronista Fabio Caressa, in postazione dalla tribuna stampa, va ancora di più in confusione: “Spettacolo coreografico sugli spalti, i fumogeni arrivano fin dentro il campo”. Giustamente, non vedendo a pochi metri, associa quella nube ai fumogeni dei tifosi. Nessuno lo avvertirà fino a fine gara, triste dimostrazione di una domenica particolare.

Poche voci si sentono, i calciatori non comunicano tra di loro. “Portiere, batti?”, urla Luis Alberto riferendosi al suo compagno e richiamando la celebre frase del ragionier Fantozzi nella partita a tennis contro Filini. Poi, la svolta. “Ragazzi, passatemi la palla, sono Immobile, grida l’attaccante della Lazio. Non si capisce se volesse mostrare le sue generalità o volesse intendere di stare fermo in campo, sta di fatto che si genera il caos. Lo stesso Immobile cerca di chiamare l’attenzione di Inzaghi, ma non riceve risposta. “Hanno preso il mister!”, afferma ironicamente. Ma, vista la situazione, tutti lo prendono in parola e, spaventati, corrono a vedere dove fosse. Inzaghi in realtà era sempre lì, ma non vedendo i richiami del suo calciatore non gli rispondeva. Ci mettono un po’ a capirlo i restanti 21 in campo, perché Immobile non si muove e, a questo punto da solo dentro il rettangolo verde, prova un tiro alla cieca che finisce in rete. 0-1. La situazione si ristabilisce poco dopo ma il risultato non cambia. Partita assurda ma risultato pesantissimo per la Lazio, che continua a tallonare la Juventus in classifica.



Questo racconto non corrisponde assolutamente alla realtà. E’ frutto della fantasia della nostra redazione. L’idea nasce per cercare di ‘alleggerire’ la mente dei lettori, nelle ultime settimane riempita soltanto da notizie negative. Noi di solito amiamo raccontare ciò che succede in campo e tutto ciò che lo circonda, e per questo vogliamo provare a farlo anche in un momento del genere. Con leggerezza e un po’ di ironia, provando a strappare qualche sorriso. Speriamo che l’iniziativa possa essere apprezzata da chi ci legge.

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