“Ho giocato con un altro nome per alcune partite, sono stato nascosto in hotel”: l’ex calciatore confessa

La strana storia del calciatore: dalla firma mancata con il Verona alla particolare clausola fino alle partite giocate sotto falsa identità

CalcioWeb

Clamorosi retroscena rivelati dall’ex calciatore Igor Jovicevic. Acquistati nel 1991 dal Real Madrid e pagato 1 milione di dollari alla Dinamo Zagabria, nel contratto venne inserita una particolare clausola: quando il giocatore sarebbe stato schierato in prima squadra, i blancos avrebbero dovuto pagare altri cinque milioni. Ecco perché il centrocampista fu affidato alla squadra B, il Castilla, allenata da Rafa Benitez. Di quella compagine facevano parte anche Guti e Raul, ma Jovicevi si mise in mostra, attirando su di sé le attenzione di alcuni club europei. Tra tutte sembrò spuntarla l’Hellas Verona, come racconta l’ex calciatore ad ‘AS’: “Avevo 17 anni. Il mio ammiratore era Del Bosque, e mi disse che mi avevano tenuto sotto controllo per molto tempo. Venivo dal secondo posto agli Europei Under 17, ed ero stato eletto come miglior giocatore della competizione. Avevo ricevuto delle offerte ed ero a Verona in un hotel in attesa di finalizzare il contratto con quel club, e ad un certo punto vedo entrare una squadra… Riconosco Radomic Antic, possa riposare in pace. Era il Real Madrid, erano lì per giocare un torneo. Conoscevo Prosinecki e chiacchieravo con lui, con Antic e con un vicepresidente, il signor Zapata. Mi hanno proposto di tornare con loro in Spagna. Sono andato, ho giocato un paio di partite con un altro nome e sono stato nascosto in incognito in un hotel, fin quando un giornalista mi ha scoperto. Alla fine il trasferimento è stato ufficializzato e ho firmato un contratto per cinque anni”.

Il racconto si è poi incentrato sulla particolare clausola del contratto: “Non sapevo cosa ci fosse nel mio contratto, quel lavoro spettava ai miei agenti. Durante le amichevoli mi chiamavano Benito Floro o Valdano, ma alle gare ufficiali andavano gli altri. Poi, quando stavo per lasciare il club, ho scoperto che c’era una clausola. Se avessi debuttato in prima squadra, il Real Madrid avrebbe dovuto pagare molti soldi e farmi un nuovo contratto. E’ stato un ostacolo. Era un’epoca diversa, potevano giocare solo tre stranieri e nel mio ruolo c’erano già Hagi e Laudrup”.

Oggi è diventato allenatore della Dinamo Zagabria: “Il mio sogno è diventato realtà. Come ho sempre detto, anche prima di diventare allenatore, sono stato un tifoso della Dinamo, mio padre ha giocato 390 partite con questa maglia. Era il mio eroe, purtroppo ci ha lasciati di recente. Quando mi sono trasferito al Real, lui aiutò Benitez, che l’ha portato con sé quando ha iniziato la sua avventura a Valladolid. Lui e Rafa si amavano moltissimo”.

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