Fulvio Collovati, fu scoperto da Trapattoni. Le frasi discutibili, il sasso del tifoso e il soprannome

Si rinnova il classico appuntamento con la nostra rubrica "L'uomo del giorno". Protagonista di oggi è Fulvio Collovati, ex difensore italiano

CalcioWeb

Fulvio Collovati, ex stopper della Nazionale. In carriera ha vestito le maglie di Milan, Inter, Udinese, Roma e Genoa, collezionando 403 presenze e 10 reti in Serie A. Difensore centrale vecchio stampo, faceva dell’anticipo sull’avversario il suo punto di forza. Nel 1982 è stato tra i protagonisti del trionfo azzurro al Mondiale di Spagna. Dopo il ritiro ha avuto brevi esperienze da dirigente con Piacenza e Pro Patria, salvo optare dopo per la carriera da opinionista e commentatore. E’ stato scoperto da Giovanni Trapattoni a 13 anni. L’ex Ct della Nazionale lo notò mentre giocava in oratorio a Limbiate, dove si era trasferito con la famiglia dopo aver lasciato il Friuli. La moglie di Fulvio Collovati è Caterina Collovati, il cui cognome da nubile è Cimmino. È un’ex conduttrice di trasmissioni sportive, volto noto della tv che ha lavorato anche al ‘Processo del Lunedì’. La coppia ha due figlie, Celeste e Clementina.

E’ stato uno dei primi calciatori a passare dal Milan all’Inter. Collovati ricorda: “Non posso negare che ci siano state problematiche a livello di tifo. Avevo l’offerta di Inter, Fiorentina e Juventus, ho scelto l’Inter per non lasciare Milano. È stata una scelta emotiva e dettata dal fatto che rischiavo di perdere la Nazionale, visto che il Milan andò in Serie B. Allora era strano, oggi sarebbe normale”.

La sua carriera da opinionista ha subìto una brusca frenata dopo alcune esternazioni di stampo sessista a ‘Quelli che il calcio’: Quando sento una donna parlare di tattica mi si rivolta lo stomaco. E’ una mia opinione personale, ma non ce la faccio”, questa la frase incriminata per la quale Collovati è stato sospeso qualche anno fa.

Del derby ha ricordato: “Gli aneddoti più divertenti sono legati a un match del novembre del 1978, l’anno della Stella del Milan. Nel derby di andata il Barone Liedholm mise in panchina Rivera dopo aver studiato i bioritmi, e al suo posto schierò Sartori. Il campo gli diede ragione, vincemmo 1-0 con gol di Maldera. Oggi sarebbero esplose polemiche incredibili. Nella stessa partita feci espellere Altobelli con cui pochi anni dopo condivisi lo spogliatoio sia all’Inter che al Mondiale, ancora oggi me lo rinfaccia“.

Nella stagione 1981/82, anno della retrocessione del Milan, fu colpito da un sasso scagliato dagli spalti da un tifoso rossonero, nel corso di una violenta contestazione.

A distanza di tanti anni Ciccio Graziani ha svelato il vecchio soprannome del suo storico collega in azzurro e avversario di tante battaglie con i club. A far tradire Graziani fu la Gialappa’s Band, che incalzando al punto giusto i due ospiti durante la diretta di ‘Mai dire Mondiali’ per Spagna-Portogallo è riuscita a scucire un curioso aneddoto. Il soprannome di Collovati era ‘Fuffetto’, affibbiatogli proprio da Graziani che nei duelli gli diceva: “Fuffetto fai il bravo”, usandolo come vezzeggiativo del nome Fulvio.

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