E’ stato l’inviato delle Iene Filippo Roma a condurre l’inchiesta sulla presunta frode fiscale del presidente della Lazio Claudio Lotito nei confronti di Mauro Zarate. Il servizio non è poi andato in onda, in quanto la trasmissione ha concesso al patron biancoceleste il diritto di replica, ma non sono comunque mancate le minacce al giornalista. Tra i commenti social di alcuni utenti, di cui ha postato gli screen, e le pesanti offese al figlio, come da lui scritto in un lungo post su Facebook.
“Ho girato un servizio che racconta di una presunta frode fiscale, avvenuta anni fa, legata al pagamento dello stipendio di Zarate da parte della Lazio – si legge – Per questo motivo sono stato accusato di faziosità da molti tifosi bianco celesti in quanto è noto che io sia romanista. Io capisco che questa circostanza possa generare dubbi e rabbia. Però sia chiara una cosa. Non ho realizzato questa inchiesta perché sono un anti laziale ma semplicemente perché ho fatto il mio mestiere di inviato. Mi è arrivata nelle mani questa storia e l’ho raccontata. Se la stessa vicenda avesse riguardato la Roma, state certi che il servizio lo avrei realizzato lo stesso. Perché chi fa il mio lavoro, quando si imbatte in una notizia, non può che diffonderla, cosi come fa il centravanti che, quando riceve l’assist, non può che tirare in porta. Detto questo, molti tifosi della Lazio mi stanno travolgendo di messaggi. Ci sono molti sfottò che mi fanno anche ridere, parecchie ingiurie che tuttavia non mi offendono perché non sono permaloso. Poi ci sono minacce, che accolgo con poco favore, tra cui, purtroppo, alcune arrivate direttamente a mio figlio Francesco. E queste, da padre, mi preoccupano. Tra l’altro, ironia della sorte, lui è anche laziale. E’ nato nel pomeriggio del 14 Maggio del 2000 esattamente negli stessi minuti in cui la Lazio stava vincendo il suo secondo scudetto. Questo avvenimento lo ha considerato da sempre un segno del destino al quale non poteva sottrarsi e al quale neanche io potevo oppormi. Ora. Se volete, continuate tranquillamente a criticare, a sfottermi anche ad offendermi. Ma lasciate perdere le minacce, soprattutto nei confronti di mio figlio. Anche perché già mi sono rivolto alle autorità competenti per denunciare la cosa e non esiterò a farlo di nuovo se dovessero arrivare altri messaggi del genere”.