“Tutti a lodarlo, ma Agnelli ha pensato solo a sè. I calciatori rinunceranno solo a 1,5 stipendi e 2,5 li riceveranno dopo il 30 giugno, il tutto per ripulire l’impresentabile prossimo bilancio, vero interesse del club. In realtà occorrono tagli maggiori, la Juve ha fatto un danno”, inizia così un articolo pubblicato sul sito ‘Dagospia‘, in riferimento alla decisione della Juventus di procedere al taglio degli stipendi dopo l’emergenza Coronavirus che ha portato alla sospensione (per il momento momentanea) del campionato.
In un trafiletto di Monica Colombo per il “Corriere della Sera” si legge: “L’ accordo partorito sabato sera dalla Juventus, che taglia gli emolumenti da marzo a giugno alla squadra e al tecnico, alleggerendo il monte ingaggi di 90 milioni, salvo restituire ai diretti interessati nella prossima stagione due mensilità su quattro se non si tornerà a giocare o addirittura tre se invece si arriverà in fondo, non piace alla Lega. L’azione della Juve viene considerata un escamotage finanziario per sistemare il bilancio. L’ Inter, che non è quotata in Borsa, avvierà le trattative con i suoi giocatori senza fretta dopo Pasqua; il Milan sta seguendo un suo percorso; la Roma invita a ragionare di sistema. Il fronte non è compatto”.