Come sempre senza filtri. Diego Armando Maradona è così, prendere o lasciare. Il Pibe de Oro si è raccontato ad Afa Play, tornando sul vittorioso Mondiale del 1986 e sull’episodio della mano de Dios.
“Avevamo una squadra mediocre. A Barranquilla ci siamo guardati in faccia e ci siamo detti cosa pensavamo l’uno dell’altro. Avevamo giocato in quei giorni contro lo Junior e non eravamo riusciti a superare la metà campo. Eravamo scarsi, molto scarsi, una banda di cani. Decidemmo di non andare a Bogotà e andammo direttamente in Messico. Lì il gruppo si fece forte. La mano de Dios? Quando la palla si era alzata mi sono detto: ‘Non la prenderò mai, vieni giù per favore. Ho avuto un’idea: mettere una mano e mettere la testa. Quando sono caduto non ho capito dove fosse finita la palla. Guardo: rete! Inizio a gridare: ‘Gol! Gol!’ E Checho (Sergio Batista, ndr), quell’idiota di Checho mi chiede se avessi segnato con la mano. ‘Tappati la bocca, idiota, e abbracciami’, gli dissi. Lì iniziarono ad abbracciarmi tutti. Anche Valdano mi chiederà: ‘Non dirmi che è stato di mano?’ E gli rispondo lo stesso: ‘Dopo ti dico, smettila di rompere le palle'”.