Gli anni d’oro a Cagliari. Una valanga di gol per David Suazo in Sardegna. Poi la grande occasione all’Inter non sfruttata. Ospite di ‘Casa Sky Sport’, l’honduregno ha ripercorso la sua carriera: “È stato bellissimo far parte di quell’Inter, aver vinto lo scudetto nel 2008 è stato come la promozione del 2004 col Cagliari: in quelle stagioni sono cresciuto e per un honduregno vincere un campionato in Italia qualcosa di speciale”.
Suazo è stato allenato da Mourinho: “Li ho sempre seguiti, sento quei successi anche un po’ miei. La forza di quella squadra era il gruppo, sapevamo di poter fare la storia. È stato bravo anche Mourinho, eravamo tutti pronti ad aiutarci e lo ha dimostrato il risultato finale”. Sul confronto Mancini-Mourinho: “Sono due vincenti, ma gestiscono in modo differente la squadra. Il portoghese è chiaro fin da subito, sceglie una squadra e se il titolare s’infortuna ti fa entrare. Mancini invece teneva tutti sul filo e faceva ruotare i calciatori. I loro difetti? Mourinho mi ha fatto giocare poco, Mancini si arrabbiava troppo. ‘Non sei più al Cagliari’ mi ripeteva, mi ha dato tanti consigli”.
Oggi Suazo è un allenatore: “Ogni allenatore mi ha dato qualcosa, mi piacerebbe consolidarmi come hanno fatto De Zerbi, D’Aversa, Juric che stanno facendo vedere il loro lavoro”.
Poi Suazo racconta un retroscena di mercato: “Sarei potuto andare al Milan prima di andare all’Inter, ma avevo già dato la mia parola ai nerazzurri parlando con Mancini. Lasciare Cagliari dopo 8 anni non è stato facile, basti pensare che tuttora vivo qui. Ma quando arrivano chiamate del genere, si parla con la società e avevo capito che era il momento di cambiare. Mi sono tolto tante soddisfazioni, ho giocato con calciatori importanti, a cominciare da Zola a Cagliari. Ibrahimovic è quello che mi ha impressionato di più, poteva vincere da solo le partite. Ma ce ne sono anche altri, come Milito o Figo”.