Notizie del giorno – E’ morto nella clinica Villa Verde di Reggio Emilia Giampiero Grevi. Aveva 84 anni. Negli anni sessanta fu una bandiera della Reggiana con la quale ha giocato per 282 volte, secondo dietro ad Athos Panciroli nella classifica dei granata più presenti nella storia del club. Nove stagioni con i granata. Divenne famoso per un episodio che accadde il 4 giugno del 1967 allo stadio ‘Luigi Ferraris’ di Genova. La Reggiana fu sconfitta dal Genoa per 8 a 1. Grevi colpì con una testata l’arbitro Trilli di Matera e fu squalificato a vita. L’anno dopo l’Italia vinse l’Europeo e la Federazione concesse un’amnistia. Così Grevi torno a militare in granata. Dopo essersi ritirato, divenne direttore sportivo. A settembre era stato ricoverato per una (LA NOTIZIA NEL DETTAGLIO)
L’ex dirigente della Juventus, Luciano Moggi, è intervenuto a Reggina Tv, il canale ufficiale del club amaranto, per parlare di alcuni episodi legati al passato ma anche al presente e all’emergenza Coronavirus. Non mancano gli aneddoti, come la trattativa per Cristiano Ronaldo o un presunto Fiorentina-Milan con strascichi polemici.
RIPRESA CAMPIONATI – “In questo momento tutti fanno pronostici. Adesso è difficile stabilire una decisione, si possono fare solo previsioni. Nel momento in cui vengono a mancare diritti tv, sponsor e proventi del botteghino, c’è il rischio che in Serie A 5-6 società possano fallire. La maggior parte delle società anticipa il pagamento dei calciatori con i fondi che Sky paga ad inizio anno. Il campionato, se può, deve riprendere ed eviterebbe questi disagi e la morte di tante società. Quando si tratta dei pagamenti, non bisogna pensare soltanto ai calciatori, ma anche a tutti i componenti che fanno una squadra. E non entro nel merito della Lega Pro, perché lì scomparirebbero quasi tutti…”
I CLUB DI SERIE A – “Ogni club pensa ai propri interessi: la Lazio vorrebbe giocare, perché prima che si fermasse il campionato era la squadra che giocava meglio di tutte, con il capocannoniere del campionato, era in lotta per lo Scudetto con la Juventus. Poi ci sono altre squadre come Juventus, Inter e Atalanta, già quasi certe di disputare la Champions League chiedono di ricominciare con senso di responsabilità e cautela. Ci sono in Lega troppe teste, pretendere soluzioni singole è molto complesso. Il Brescia con il suo presidente Cellino (GLI ANEDDOTI SU MILAN-FIORENTINA, CRISTIANO RONALDO E PAPARESTA)
Si è tenuta quest’oggi l’importante assemblea dei club di Serie C per discutere del futuro prossimo. La decisione sembra essere quella di chiudere qui il campionato in anticipo. A confermarlo è anche un tweet del giornalista Nicolò Schira: “LegaPro verso la conclusione anticipata. I presidenti in blocco hanno votato per non far riprendere la stagione 2019/20 e chiudere qui i campionati. Lite tra club e l’AIC in merito alla cassa integrazione per i calciatori della Serie C”, è quanto si legge sul suo profilo (LE NOVITA’ DALL’ASSEMBLEA)
Si è conclusa l’assemblea della Lega Serie A. Sul tavolo c’erano la ripresa del campionato e i tagli degli stipendi. Si può dire un nulla di fatto. Sugli stipendi, l’intenzione sarebbe quella di portare avanti il dialogo con l’Assocalciatori, che nei giorni scorsi ha respinto la proposta della sospensione dei pagamenti per quattro mesi proponendo il congelamento di un solo mese. Durante l’assemblea è stata rappresentata la posizione emersa dal tavolo di lavoro tra Uefa, Eca e Leghe Europee, favorevole al completamento delle competizioni nazionali e continentali. “Nell’affrontare i diversi scenari, che restano incerti, – spiega la nota – la Lega serie A, con la partecipazione dei rappresentanti delle società proseguirà tramite i tavoli di lavoro già costituiti ad analizzare l’impatto e le conseguenze del Covid-19 a livello medico, economico, normativo, sportivo e di risk assessment per i Club e la stessa Lega”.