C’è chi, tra i presidenti, vuole tornare a giocare e chi vuole fermarsi. C’è poi chi non è allenatore o imprenditore, ma il mondo del calcio lo conosce molto bene. Il professor Enrico Castellacci, presidente dell’associazione medici italiani di calcio ed ex medico della Nazionale, da settimane segue ormai la linea della prudenza. E lo ha confermato ai microfoni di Radio Bruno.
“Un caso di Coronavirus dopo la ripresa del campionatosarebbe una catastrofe – dice – Ci vuole molta precauzione. Capisco che portare a termine questo campionato tamponerebbe un po’ la debacle finanziaria, però ci vuole buonsenso, non solo civico ma anche medico. In Germania hanno ripreso? Onestamente non condivido molto. Il calcio è uno sport di contrasto, si possono fare allenamenti tecnici, tattici ma prima o poi la partitella va fatta. Non è facile tener lontano un virus anche se si adottano determinate misure negli allenamenti”.
“In Cina sono due mesi in anticipo rispetto a noi, hanno appena ripreso ad allenarsi e non hanno ancora deciso la data di ripresa del campionato. Lì hanno risolto tutto in maniera drastica, draconiana, hanno chiuso subito il campionato e la Champions League. C’è un potere centralizzato quindi è tutto più facile perché arriva un parere dall’alto e non si discute. In Italia ci sono mille polemiche, mille discussioni. Tempo fa dissi che il campionato italiano andava sospeso ed invece si giocava ancora. Siamo ancora lontani dal tornare alla normalità, si cerca di dare delle date, si fanno dei programmi per il futuro, ma bisogna rischiare il meno possibile”.