Sono passati 30 anni, eppure i ricordi nella sua mente non se ne sono mai andati. L’arbitro della finale di Italia ’90 Argentina-Germania, il messicano Edgardo Codesal, è tornato a parlare di quella sfida, accesa già prima di iniziare (i fischi all’inno Albiceleste e gli insulti di Maradona davanti alle telecamere).
“Avrei dovuto espellere Maradona prima della finale di Italia ’90, agli inni nazionali, per quell’insulto a tutto lo stadio. Se avessi applicato le regole, avrei dovuto espellerlo prima del fischio d’inizio. Invece cercai di calmarlo, spiaceva anche a me che fischiassero l’inno argentino ma gli dissi: ‘sei il giocatore più grande del mondo, non pensarci e gioca e vedrai che ti toglierai questa spina’. Ma lui non capì, e borbottò altri insulti…”, ha detto l’ex direttore di gara ad una gara uruguaiana. “Dopo il rigore concesso ai tedeschi, con successiva espulsione di Monzon, venne da me e mi disse: ‘Tanto lo so, è un furto della Fifa, non vuole che vinciamo e tu sei stato mandato per questo: avrei potuto espellerlo anche in quell’occasione”.
“Gli ho visto fare in campo cose stratosferiche, nella partita con la Russia entrò nonostante avesse una caviglia gonfia come un pallone ma fu il migliore in campo e decise la partita. Nella semifinale dell’86 col Belgio da quarto uomo lo vidi trascinare la squadra, non solo con le giocate: era un leader, e le sue giocate erano incredibili. Come calciatore, massima ammirazione. Ma come persona, è una delle peggiori che abbia mai incontrato in vita mia: una persona sgradevole“. Dopo il rigore concesso ai tedeschi, con successiva espulsione di Monzo, venne da me e mi disse: ‘Tanto lo so, è un furto della Fifa, non vuole che vinciamo e tu sei stato mandato per questo: avrei potuto espellerlo anche in quell’occasione”.