Con l’emergenza Coronavirus che ha ormai messo al tappeto il mondo del calcio, i tifosi si ritrovano a parlare più delle decisioni sul calendario di Serie A che su ciò (poco) che effettivamente succede in campo. A far molto discutere è stata la decisione di rinviare alcune gare della 26ª giornata al 13 maggio. Questo, secondo tanti, su pressione di alcuni dirigenti che hanno messo davanti gli interessi personali. Tra cui Andrea Agnelli e la Juventus. Ad andarci giù pesante è ‘Il Fatto Quotidiano’, con l’editoriale a firma Vincenzo Imperatore.
“Ieri – si legge – ho vacillato di fronte ad una certezza: la decisione della Lega Calcio di sospendere solo ‘alcune partite’ è stata pilotata dalla Juventus. Ha vinto la Juventus, ha fatto lobbismo. Ha lavorato sottotraccia perché il derby d’Italia non si giocasse. Ha utilizzato la retorica del calcio che ‘appartiene ai tifosi’. Trascinando al 13 maggio – cioè tra due mesi e mezzo, a giochi presumibilmente fatti – altre quattro partite, come se niente fosse ed alterando il calendario di tutte le altre competizioni nazionali. Decide la Juventus per tutti, il resto non conta una mazza e men che meno gli organi federali che decidono di falsare due competizioni (campionato e Coppa Italia) con totale assenza di galanteria e con un tempismo da organizzazione del torneo aziendale. Appena giovedì la Lega di Serie A, la Federcalcio e a rimorchio il governo chiedono, scelgono e comunicano che le cinque partite in zone a rischio contagio si sarebbero giocate a porte chiuse. Aiutatemi dicendomi che la serie A è solo una pagliacciata. Sarete più credibili e mi aiuterete ad essere meno fatalista”.