“La Formula 1 si guarda intorno, pensa ai gran premi di fine maggio e li mette in discussione già da ora. Nel nostro ambiente, invece, c’è ancora chi parla di tornare in campo il 5 aprile…” Sono le dichiarazioni di Damiano Tommasi che ha messo le cose in chiaro sulla posizione dell’AIC in merito all’emergenza Coronavirus, interessanti indicazioni ai microfoni di Rai 2, ospite della trasmissione “Che tempo che fa”.
“Il nostro obiettivo è oggi solo quello di stare a casa, fornendo il nostro contributo alle vere squadre protagoniste del momento: i medici, gli infermieri. Abbiamo sottolineato come debbano essere denunciati i comportamenti di chi chiede ai calciatori di allenarsi in questo periodo. Bisogna stare a casa. Se tutto andrà bene, speriamo di tornare a giocare tra maggio e giugno. I calciatori avranno allora tutto il tempo necessario per recuperare”.
EURO 2020 – “In questo momento era giusto che i calciatori, prima che come atleti, si comportassero da cittadini. Il massaggiatore della Pianese è in terapia intensiva, la Juve ha oltre 100 dipendenti in quarantena volontaria. Obbligarli a muoversi è stata una forzatura, mi auguro che la UEFA se ne renda conto quanto prima. Credo che sia fondamentale che essa operi in qualità di Comunità Europea: il problema di un campionato deve diventare un problema di tutti gli altri, perchè all’interno della UEFA facciamo tutti parte di una sola catena. Ci dia una mano, allora, a portare a termine i campionati. Per farlo, è necessario rinviare gli Europei”.
Allo scoperto anche Gabriele Gravina in collegamento a Sportmediaset XXL. “Cercheremo di arrivare alla fine di questo campionato perché è più giusto e corretto dare una definizione ai tanti investimenti e sacrifici delle nostre società. C’è la discriminante legata all’Europeo, per il quale gli investimenti e le aspettative sono molto alte. Martedì affronteremo questo tema: il principio primario è la tutela della salute. L’Italia è in questo momento due settimane più avanti, gli altri probabilmente non hanno ancora l’esatta dimensione delle cose. Proporremo alla Uefa di soprassedere alla disputa dell’Europeo”.
“L’auspicio è quello di arrivare al 30 giugno, senza dimenticare che oltre alla Serie A ci sono altri campionati che devono avere la loro definizione – ha proseguito – E dobbiamo inserire anche la Champions e l’Europa League. La dead-line è il 30 giugno, eventualmente vediamo se sforare oltre il 30. Le squadre devono allenarsi? Se il campionato dovesse riprendere a inizio maggio io lascerei perdere la questione allenamenti, per il momento. Lasciamo stare ragazzi a casa, devono recuperare energie fisiche e mentali”.