Il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale, in queste ultime settimane ha fatto sentire la sua voce, per tramite dei biancocelesti, in merito alla ripresa dei campionati al termine dell’emergenza Coronavirus. Questa mattina è intervenuto ai microfoni di Reggina Tv, canale ufficiale del club amaranto. I calabresi si trovano al momento a +9 sulla seconda, il Bari, a 8 giornate dal termine del girone C. Evidente come, un eventuale annullamento e blocco di promozioni e retrocessioni, come paventato da Lo Monaco ieri sera a Sportitalia, penalizzerebbe gli uomini di Toscano, capaci quest’anno di un campionato straordinario e di ottenere numerosi record. Ma sulla stessa barca si trovano anche Benevento e Monza, almeno, per non parlare del Vicenza e di Juve e Lazio.
“Mi limito a ribadire – dice Diaconale – la necessità e a giustificare la posizione della Lazio che chiede la conclusione del campionato per evitare il tracollo del sistema. E’ una situazione che riguarda tutte le Leghe. La cancellazione del campionato, come se non fosse mai stato giocato, può provocare perdite economiche che difficilmente saranno coperte dallo Stato, innescherebbe una serie di contenziosi giudiziari perché ne trarrebbero vantaggio società che hanno svolto un campionato non eccellente. Al contrario di società che hanno svolto un campionato eccellente, ne uscirebbero penalizzate. La Lazio non chiede l’assegnazione dello Scudetto a tavolino, ma di giocarsela sul campo. Il Benevento ad esempio è ormai in Serie A, perché dovrebbe subire senza reagire una decisione ingiusta che la costringerebbe a restare in serie cadetta? E la stessa cosa accadrebbe alla Reggina. I campionati vanno portati a termine, quando le condizioni della pandemia lo consentiranno di farlo”.
“I tempi ci sono, perché l’Europeo è stato rinviato, devono essere trovate soltanto le strade più opportune. Il presidente del Torino considera il campionato già finito, non so come possa dirlo. Lui è pure una voce autorevole essendo direttore di uno dei giornali più importanti d’Italia. Modifiche format? Mi sembra complicato, già 20 squadre in Serie A sono tante. Cristallizzare i campionati è una proposta fuori da ogni logica. Il problema del Coronavirus non può essere la tomba del sistema calcio in Italia. Diritti Tv? C’è il rischio che qualche squadra di Serie A non riesca ad iscriversi al prossimo campionato, è stata calcolata una perdita di oltre 800 milioni. Per questo la Federazione dovrà fare in modo che i campionati vengano portate a conclusione”.