Il massimo campionato italiano di calcio si adegua al Coronavirus e vieta il cibo negli spogliatoi e i selfie dei giocatori. Tante altre accortezze da tenere in questo complicato periodo, con 21 regole per evitare il contagio, alle quali la Federazione medico-sportiva italiana, presieduta dal professor Maurizio Casasco, consigliere indipendente in Lega, ne ha aggiunte altre specifiche per i calciatori professionisti e per le persone a stretto contatto con essi: come lasciare lo stadio con il bus della squadra o in auto privata evitando il contatto fisico con i tifosi, utilizzare un solo microfono (da disinfettare ogni volta) nelle interviste, evitare premiazioni o comunque altre forme di contatto con il pubblico.
“Le abbiamo diffuse da almeno 20 giorni -spiega Casasco alla Gazzetta dello Sport- e condivise con i medici federali. E non valgono solo per i calciatori, ma per tutti gli sportivi. Anzi, faccio un appello agli allenatori delle varie squadre, specie a livello giovanile: sono loro a dover sensibilizzare sul tema i ragazzi più giovani”. Le pause durante un allenamento o una partita quando i calciatori si rinfrescano passandosi la stessa borraccia? Non sarà più così: ognuno avrà la sua. E ancora: ai giocatori è stato chiesto di limitare le uscite nei luoghi pubblici. E di verificare la provenienza di tutte le persone con cui direttamente o indirettamente (ovvero i loro familiari) vengono a contatto, per capire se sono rientrare da zone a rischio o in quarantena.
I calciatori dovranno anche riporre oggetti e indumenti personali nelle borse all’interno dello spogliatoio e seguire alcune regole generali ”di igiene’‘. Ovvero usare fazzolettini di carta e poi buttarli; lavare attentamente e il più spesso possibile le mani; evitare di toccare il rubinetto prima e dopo aver lavato le mani. In più, come tutti, non ci si deve toccare occhi, naso e bocca con le mani sporche e bisogna coprirsi la bocca e il naso con un fazzoletto o con il braccio quando si tossisce. I centri sportivi delle squadre sono stati riempiti di Amuchina o simili. Alle società è stato chiesto infatti di favorire l’uso di dispenser con soluzioni detergenti disinfettanti e di pulire gli spogliatoi e tutte le altre zone dei centri sportivi (nello specifico tavoli, sedie, rubinetti, pavimenti, docce, panche). A tutti gli sportivi si consiglia anche il vaccino antiinfluenzale: in questo modo si rende più semplice la diagnosi e la gestione dei casi sospetti.