27 anni fa, esattamente 27 anni fa, si scrisse la storia del calcio italiano. Per la Roma, calcistica e non, è una data sacra. Il 28 marzo del 1993, infatti, esordiva con la maglia giallorossa Francesco Totti. Le emozioni che ha saputo regalare sono note a tutti, dalle pagine più belle del calcio romano – con l’apice nella conquista dello scudetto – al magnifico trionfo con la Nazionale del 2006.
Ma ci vogliamo focalizzare proprio su quel giorno, su quella partita. Così come lo stesso Totti ha scritto nella sua autobiografia, la comunicazione della convocazione da parte dell’allenatore – a quei tempi era Boskov – avviene il giorno prima. Era sabato mattina, lui giocava una partita con la primavera. A fine primo tempo la notizia: “Fatti la doccia, non entri nella ripresa. Si è fatto male un attaccante della prima squadra e devi partire per Brescia”. Alla gioia si mischia l’inadeguatezza e la timidezza. Quel giovane Francesco, sbarbato e impacciato, non pensava di andare in panchina, figuriamoci di entrare in campo. E invece succede. La Roma guida per 0-2, è l’83’ è Boskov si gira verso il giovane attaccante per dirgli di prepararsi. Lui non ci crede, si volta verso Muzzi: “Guarda che dice a te – risponde il compagno – muoviti”.
Ha fretta, è emozionato. E così toglie i pantaloni della tuta ma si dimentica le scarpe. Si deve sedere a terra per farli passare dai piedi, ma il tempo passa. Boskov si spazientisce da tanta goffaggine: “Cosa c’è Totti, non ti va di debuttare?” Ma l’ingresso riesce. E’ l’87’. Quello che sarebbe stato il futuro capitano entra al posto di Rizzitelli. Il tempo di toccare un pallone e l’arbitro fischia. Ma lui ha esordito. E’ solo il primo pallone di una lunghissima serie. Perché il resto lo conoscono tutti. Il resto è storia…