Terremoto Manchester City, non è finita: altra stangata in arrivo, ma c’è anche l’incubo fallimento [DETTAGLI]

La stangata Uefa al Manchester City potrebbe considerarsi più dura del previsto: oltre ad una penalizzazione, si prospetta uno scenario preoccupante

CalcioWeb

“Il massacro di San Valentino”. Così è stato ribattezzata, dalla stampa d’oltremanica, la stangata dell’Uefa nei confronti del Manchester City per aver infranto i ‘paletti’ del fair play finanziario: esclusione di due anni dalla Champions e da ogni competizione organizzata dall’Uefa e multa di 30 milioni di euro. Tutto ciò, scoppiato in seguito alla pubblicazione di alcune mail compromettenti da parte del magazine tedesco Der Spiegel nel novembre del 2018.

Le mail documentavano come la dirigenza del club, in mano allo Sceicco Mansour Bin Zayed Al-Nahyan, avesse gonfiato i bilanci facendo in modo che 67.5 milioni di sterline risultassero provenienti dalla sponsorizzazione dell’Etihad, compagnia aerea in mano agli Emiri di Abu Dhabi. Come riporta il Guardian, però, soltanto “8 milioni di sterline di tale sponsorizzazione nel 2015-2016 sono state finanziate direttamente da Etihad”, il resto proveniva dalla stessa proprietà contravvenendo di fatto le regole Uefa. Inoltre la società non ha collaborato con gli organi di controllo aggravando la propria posizione. Guardian e Times mettono in prima pagina, nei loro inserti sportivi, una foto di un disperato Guardiola con la didascalia “Banned”. Stando a quanto appreso dall’Independent, il City rischierebbe anche una diminuzione dei punti in Premier. L’eventuale penalizzazione non influirebbe tuttavia granché sul campionato inglese 2019-2020: la squadra di Guardiola è seconda in classifica a 22 punti dal Liverpool capolista. Se fallisse ricorso al Tas, quindi, il campionato del City finirebbe qui: arrivare seconda o quindicesima, infatti, sarebbe la stessa cosa.

Il problema, più che altro, è sul lungo periodo e sulle ripercussioni economiche che potrebbero scaturirne. Niente Champions per 2 anni per una società che ha speso tantissimi soldi ed ha a libro paga moltissimi calciatori pagati a peso d’oro. Senza dimenticare l’aspetto tecnico con l’addio di Guardiola e dei big della rosa. In questa edizione della Champions girano oltre 2 miliardi di euro, quattro volte i montepremi stanziati per l’Europa League. Soltanto 15 milioni entrano nelle casse degli iscritti alla fase a gironi, 9.5 a chi riesce ad avanzare agli ottavi e 10.5 per chi si qualifica ai quarti. Le due finaliste strappano 15 milioni e chi vince il torneo riceve altri 4 milioni. Per una squadra che si qualifica ai gironi dalla stagione 2011/12, che è arrivata 3 volte agli ottavi, 2 ai quarti e una in semifinale e che adesso è impegnata a giocarsi il posto tra le migliori otto d’Europa nella doppia sfida contro il Real, perdere l’accesso alle coppe europee significherebbe un suicidio in termini economici. Tenendo presente quanto guadagnato dal City nelle ultime stagioni, tra sponsorizzazioni e introiti derivati dalle partecipazioni europee, si tratterebbe di un danno incalcolabile che supererebbe di gran lunga i 100 milioni di euro per anno. Una situazione non semplice e sicuramente da non sottovalutare.

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